Nasser Al-Attiyah in rimonta alla Dakar: Loeb costretto al ritiro, Dacia punta sulla sicurezza e sulla sostenibilità

Il pilota qatariota conquista il secondo posto nella classifica generale con la Dacia Sandrider alimentata a carburante sostenibile. Loeb esce di scena dopo un incidente, ma il team Dacia non si arrende.

Redazione Motori
Motorsport

La Dakar 2025 continua a regalare emozioni e colpi di scena. Dopo aver lasciato Bisha in terza posizione nella classifica generale,

Nasser Al-Attiyah e il suo co-pilota Mathieu Boulanger hanno concluso la Tappa 3 ad Al Henakiyah registrando il sesto miglior tempo, portandosi al secondo posto in classifica generale a bordo della Dacia Sandrider alimentata con carburante sostenibile.

Una prestazione solida che conferma il talento del pilota qatariota e l'affidabilità della Dacia Sandrider, un'auto che rappresenta il futuro del motorsport grazie alla sua attenzione alla sostenibilità. "Oggi non è stato per niente facile, con tutte quelle pietre e le difficoltà di navigazione. Abbiamo cominciato con un buon ritmo e abbiamo superato tre Toyota. Poi, negli ultimi 100 chilometri, abbiamo dovuto stare all’erta. Sono proprio contento della nostra prestazione e di aver ridotto il distacco in classifica generale, ma ci resta ancora tanta strada da fare", ha commentato Al-Attiyah.

L'incidente di Sébastien Loeb: un ritiro amaro per il team Dacia

La giornata è stata decisamente meno fortunata per Sébastien Loeb e il suo co-pilota belga Fabian Lurquin. Partiti quinti, due posizioni davanti ad Al-Attiyah, i due hanno dovuto fare i conti con un grave incidente al chilometro 12. L’auto si è ribaltata a grande velocità, fortunatamente senza conseguenze fisiche per l’equipaggio, grazie agli efficienti sistemi di sicurezza della Dacia Sandrider.

"Siamo finiti in un piccolo fosso che era pericoloso. Non so se fossimo sulla pista o se avevamo sbagliato strada, ma non era segnalato. Ho preso un colpo, non troppo forte, ma l’auto si è spostata di lato, siamo ricaduti e ci siamo ribaltati", ha spiegato Loeb. "Avevamo due gomme fuori dai cerchi, le abbiamo cambiate in fretta e cinque minuti dopo siamo ripartiti. Ma all’improvviso ha ceduto il braccio dello sterzo anteriore, penso a causa dell’incidente. Non avevamo il pezzo di ricambio perché lo avevamo perso nel ribaltarci. Abbiamo dovuto aspettare Cristina per fare la riparazione. Poi abbiamo avuto un problema con la temperatura del motore, che era sempre troppo caldo, e la potenza era molto ridotta. Abbiamo cercato di concludere la tappa, ma abbiamo perso un’ora."

A seguito dei danni riportati alla cellula di protezione, i commissari di gara hanno deciso di ritirare l’equipaggio dalla competizione per motivi di sicurezza. Una decisione che il team Dacia ha accettato con amarezza, pur sottolineando l'importanza della sicurezza nei rally.

"La sicurezza per Dacia è di primaria importanza. Condividiamo la delusione di Sébastien e Fabian, ma la decisione dei Commissari Sportivi è stata presa nel rispetto del regolamento e noi la rispettiamo", ha dichiarato il team manager.

La grinta di Cristina Gutiérrez e Pablo Moreno

In mezzo alle difficoltà, la Dacia Sandrider ha trovato una nuova forza grazie alla prestazione di Cristina Gutiérrez e Pablo Moreno. Partiti dal 26° posto, dopo essersi ritirati dalla Tappa 2 per un problema al servosterzo, i due hanno concluso la Tappa 3 con il 14° miglior tempo. Nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso, hanno mostrato grande spirito di squadra, fermandosi per fornire assistenza a Loeb e Lurquin.

"Abbiamo cominciato con un buon ritmo. Ho visto Sébastien fermarsi e ho immaginato che avesse avuto un incidente perché si vedeva la fibra di carbonio. Abbiamo verificato che andasse tutto bene e lui ci ha chiesto di dargli alcuni ricambi e una ruota di scorta perché non ne avevano più", ha raccontato Cristina Gutiérrez. "A ottanta chilometri dal traguardo abbiamo forato e non avevamo più ruote di scorta, per cui abbiamo ridotto drasticamente la velocità per non doverci fermare ancora. È stato un po’ un pasticcio per Sébastien, ma abbiamo fatto del nostro meglio."

La strategia di Dacia: tra innovazione e sostenibilità

Il team Dacia Sandriders ha scelto di competere alla Dakar 2025 con veicoli alimentati a carburante sostenibile, un segnale chiaro dell'impegno verso un motorsport più rispettoso dell'ambiente. La scelta si sta rivelando vincente, sia in termini di prestazioni che di affidabilità.

Nasser Al-Attiyah ha espresso soddisfazione per le prestazioni della Dacia Sandrider: "Sono contento di come sta andando la nostra gara. L’auto risponde bene, il carburante sostenibile non compromette le performance, e questo ci dà grande fiducia per le prossime tappe. La Dakar è una gara di resistenza, sia per i piloti che per i veicoli. Stiamo dimostrando che sostenibilità e performance possono andare di pari passo."

Il futuro della Dakar: sicurezza e innovazione

L’incidente di Sébastien Loeb ha riportato al centro del dibattito l'importanza della sicurezza nei rally. Dacia ha confermato che la Sandrider è stata progettata con i più alti standard di sicurezza, ma ha anche sottolineato che il motorsport rimane uno sport ad alto rischio.

Il team ha già annunciato che presenterà ricorso contro la decisione dei commissari sportivi di ritirare Loeb dalla competizione, sostenendo che le misure di sicurezza adottate durante la gara erano adeguate.

Intanto, la Dakar prosegue, e Dacia guarda avanti con fiducia. Le prestazioni di Al-Attiyah e Gutiérrez dimostrano che il team ha le carte in regola per lottare fino alla fine. La sostenibilità e l’innovazione restano i pilastri fondamentali della strategia Dacia, con l’obiettivo di dimostrare che è possibile competere ai massimi livelli senza compromettere l'ambiente.

"Domani avremo una buona posizione e cercheremo di spingere ancora di più. La Dakar è una sfida continua, ma siamo pronti a fare il massimo", ha concluso Al-Attiyah.

 

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