Premio Alpine a Cannes 2025: Thomas Cailley premiato per il suo cinema audace e visionario

Al Festival di Cannes nasce il Premio Alpine: il regista Thomas Cailley è il primo vincitore grazie al suo stile innovativo e fuori dagli schemi narrativi tradizionali.

Redazione Motori
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Il Festival di Cannes, crocevia del cinema internazionale, quest’anno ha accolto un nuovo riconoscimento destinato a lasciare il segno:

il Premio Alpine, nato dalla collaborazione tra il marchio automobilistico francese e la Société des Réalisateurs de Films (SRF). Un premio pensato per valorizzare l’audacia narrativa e la libertà creativa, due principi che, per una volta, uniscono il mondo del cinema e quello della velocità su strada.

Il primo vincitore? Thomas Cailley, regista francese noto per il suo esordio brillante con Les Combattants (2014) e per il recente successo visionario Le Règne animal (2023). Due film molto diversi tra loro, ma legati da una cifra stilistica personale e dalla capacità di sorprendere, di spiazzare, di portare lo spettatore là dove il cinema non osa più spesso spingersi. Per questo, il Premio Alpine sembra aver trovato in Cailley il suo perfetto pioniere.

Una nuova connessione tra arte e innovazione

La nascita del Premio Alpine non è casuale. Da tempo, il marchio fondato da Jean Rédélé è impegnato in un dialogo con il mondo artistico e creativo, attraverso collaborazioni con il cinema, il design e l’arte contemporanea. L’idea di creare un riconoscimento specifico all’interno della Quinzaine des Réalisateurs nasce dal desiderio condiviso di promuovere uno sguardo diverso, libero dalle logiche commerciali e capace di immaginare nuovi linguaggi visivi.

Alpine, del resto, è sinonimo di audacia ingegneristica, di auto che non seguono le regole ma le reinventano. Ecco perché il connubio con la SRF, storica associazione di autori francesi, risulta non solo naturale ma profondamente coerente: unire chi trasforma la meccanica in emozione a chi, con le immagini, dà forma a visioni inedite.

Antonino Labate, Direttore Vendite, Marketing e Customer Experience di Alpine, ha sottolineato come la scelta di Cailley incarni in modo autentico l’anima del marchio: “Come Alpine nell’automobile, egli trasforma i codici della sua arte con passione e carattere. Siamo orgogliosi di assegnargli questo premio, con il quale vogliamo premiare l’ingegno creativo”.

Il cinema di Thomas Cailley: un’identità in trasformazione

Quello di Cailley non è un cinema che cerca facili consensi. Il suo debutto, Les Combattants, è stato accolto come una boccata d’aria fresca nel panorama francese: un film che gioca con i generi, una storia d’amore e sopravvivenza raccontata con delicatezza, ironia e uno sguardo mai banale.

Ma è con Le Règne animal, presentato nel 2023, che il regista si è definitivamente affermato come uno degli autori più interessanti del nuovo cinema europeo. Un’opera ibrida, a metà tra il racconto distopico e il realismo magico, in cui gli esseri umani iniziano a trasformarsi in animali in un processo tanto inquietante quanto poetico.

In entrambi i casi, Cailley dimostra una padronanza del linguaggio cinematografico capace di coniugare estetica, ritmo e profondità tematica. Il suo è un cinema che non si adagia, che cerca sempre nuove strade. Un approccio che rispecchia perfettamente l’intento del Premio Alpine, come evidenziato anche da Steve Achiepo, Romain Cogitore e Marine Francen, co-presidenti della SRF: “Cailley incarna perfettamente lo spirito di questa partnership, che vuole premiare la creatività e la capacità di uscire dagli schemi narrativi”.

Un premio che guarda al futuro

Il Premio Alpine, nella sua prima edizione, si configura come qualcosa di più di una semplice celebrazione: è una dichiarazione d’intenti. La volontà di dare spazio a quei registi che non temono di osare, di esplorare, di cambiare direzione anche quando il sentiero sembra già tracciato.

In un’epoca in cui il cinema fatica a rinnovarsi e spesso si rifugia nei format collaudati, premi come questo rappresentano un segnale importante. Premiano non il consenso, ma la ricerca. Non la sicurezza, ma il rischio.

E in questo senso, l’abbraccio tra Alpine e la SRF si fa simbolico: la macchina che taglia le curve e il regista che abbandona la linearità narrativa viaggiano nella stessa direzione. Verso un’idea di innovazione culturale che non si limita a seguire le mode, ma cerca di anticiparle, o addirittura di crearle.

Una partnership tra cinema e motori che parla la lingua della libertà

Il Premio Alpine rientra in una più ampia strategia di posizionamento del brand, che negli ultimi anni ha moltiplicato le sue incursioni nel mondo dell’arte e della cultura. Dalla collaborazione con Largo Winch alla creazione di Art Car uniche nel loro genere, Alpine si muove come un marchio laboratorio, che fa della contaminazione una leva di identità.

Non è solo marketing, ma un modo per ridefinire i contorni del rapporto tra industria e creatività, tra performance tecnica ed espressione artistica. Un modo per dialogare con nuovi pubblici, più attenti all’originalità e all’impatto culturale di un marchio.

Con il suo cinema viscerale, a tratti spiazzante e mai prevedibile, Thomas Cailley è il primo a ricevere questo riconoscimento. Ma soprattutto è la prova vivente che osare paga, e che il futuro appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo.

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