Stabile in Italia il mercato full electric, salgono gli ibridi
Restano comunque basse le immatricolazioni e il numero delle colonnine di ricarica
I veicoli completamente elettrici mantengono la quota di mercato dello scorso anno (4,7%), mentre è in aumento la quota di ibridi, che sale al 5,5% (contro il 4,7% dello scorso anno).
Le immatricolazioni sono, però, ancora molto basse, in un quadro complessivo di totale immatricolato pari a 127.449 auto, ancora inferiore a giugno 2021 (-15,17%) e di gran lunga al di sotto dei livelli pre-pandemia, quando a giugno 2019 si immatricolavano oltre 170.000 auto. Al 30 giugno 2022, in Italia risultano installati 30.704 punti di ricarica in 15.674 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 12.410 location accessibili al pubblico. L'assenza di incentivi per un lungo periodo di tempo ha spinto molti costruttori a pianificare le vendite di veicoli a basse emissioni in altri Stati Europei, ma conoscendo in anticipo la disponibilità degli incentivi per il 2023, e auspicando che si riescano a ridurre i tempi di consegna, ci si aspetta per l'Italia che prenotazioni ed immatricolazioni di auto a zero emissioni saliranno il prossimo anno e quindi verranno esaurite molto più velocemente le risorse del fondo ecobonus. Sono terminati a fine giugno i fondi disponibili per i veicoli elettrici a due ruote, settore in cui l’elettrificazione si sta ormai affermando prepotentemente.
Tanto che l’associazione Nazionale Cicli e Motocicli di Confindustria chiede di utilizzare i fondi dei prossimi anni destinati alle due ruote tradizionali, con motore endotermico, per quelli elettrici, giacché incentivare le due ruote con motore endotermico, aggiungiamo noi, è di fatto unicamente uno spreco di denaro. Sono ancora limitate le prenotazioni degli incentivi anche per i veicoli commerciali leggeri, che ad oggi risultano essere prenotati per circa 548.000 €. Prenotazioni frenate dall’obbligo di rottamazione, che non è allineato con il contesto di mercato, oltre alla mancanza del canale di noleggio. Infatti, pochi veicoli di questa categoria sono acquistati ed ancor meno rottamando un mezzo specialmente dalle piccole medie imprese, destinatari unici della misura incentivante attualmente in vigore. A giugno 2022 le auto con possibilità di ricarica (somma di BEV, elettriche pure, e PHEV, veicoli ibridi plug-in) sono in calo rispetto a giugno 2021; infatti, in questo mese sono state immatricolate 13.014 unità a fronte delle 14.120 vendute nello stesso mese dello scorso anno, con un calo pari al -7,83%. Le auto BEV (elettriche a batterie) scendono del -14,64% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per un totale di 5.975 unità immatricolate; mentre le PHEV (ibride plug-in) diminuiscono del –1,14% registrando un totale di 7.039 unità immatricolate nel mese. La quota di mercato delle auto BEV e PHEV cresce ancora rispetto al mese precedente, con un valore di 10,21%, in aumento anche rispetto a giugno 2021, quando era 9,40%.
Le auto ibride plug-in (PHEV) immatricolate a giugno continuano a superare i veicoli full electric (BEV) contrariamente a quanto visto a fine 2021. A giugno 2022 le ibride plug-in (PHEV) superano i veicoli full electric (BEV) di +1.064 unità, rappresentando il 54% delle auto elettriche immatricolate. In questo mese, quindi, il parco circolante è di 297.607 auto elettriche, delle quali 146.913 sono BEV e 150.694 PHEV. I veicoli elettrici circolanti sono, quindi, ad oggi sostanzialmente equamente distribuiti tra BEV e PHEV nel nostro Paese, ma di questo passo le PHEV saliranno. La crisi del mercato auto è purtroppo una costante: sono 127.449 le auto immatricolate in Italia nel mese di giugno 2022, il calo rispetto a giugno 2021, quando se ne immatricolavano 150.247 è di -15,17%, sostanzialmente costante rispetto a maggio. Per quanto riguarda i canali di mercato, nel mese di giugno 2022, le BEV totalizzano nel canale privato un numero di unità pari a 2.790, in diminuzione rispetto al mese di giugno 2022 (-20%). Tuttavia, il canale privato nel mese di giugno continua comunque ad essere il canale con il più alto numero di immatricolazioni, analogamente a quanto accaduto il mese precedente, rappresentando il 46,69% del totale delle immatricolazioni di questo mese dei veicoli elettrici a batteria. Anche per quanto riguarda le PHEV il canale privato registra una diminuzione rispetto a giugno 2021 (-22,45%).
Per la top 5 delle BEV più vendute fino a giugno 2022 si conferma al primo posto la Fiat 500E con 3.576 unità seguita dalla Smart Fortwo con 2.418 che sale al secondo posto. La Dacia Spring con 2.040 veicoli scende al terzo posto. Resta stabile al quarto posto la Tesla Model Y con 1.643 auto ed al quinto posto sale la Renault Twingo con 1.046 unità. Per quanto riguarda le ibride plug-in, regina della top 5, resta salda al primo posto la Jeep Compass, con 7.072 unità. Seguono al secondo e terzo la sorella più piccola Renegade (4.158) e la BMW X1 (2.276). Al quarto posto stabile la Mercedes GLE (1.682) ed al quinto chiude la classifica la nuova LYNK & CO 01 (1.420). Dal punto di vista geografico, la distribuzione di BEV e PHEV nel nostro Paese resta piuttosto stabile e in linea con il trend di mercato. In termini di vendite il Nord-Est torna in prima posizione con 4.377 unità (34%) seguito dal Nord-Ovest con 3.978 unità (31%).Il Centro invece sale al 26% con 3.362 immatricolazioni, mentre Sud e Isole chiudono rispettivamente al 7% (849) e al 3% (448).
Il divario tra Nord e Sud resta ancora uno dei principali ostacoli da superare. Per quanto riguarda le immatricolazioni delle sole BEV, questo mese al primo posto troviamo il Lazio con 968 unità (16%) che supera di poco la Lombardia al secondo posto con 950 unità (16%). Stabile al terzo posto segue il Trentino-Alto Adige 840 unità (14%), in quarta posizione risale il Veneto che questo mese immatricola 492 unità (8%) e in quinta posizione troviamo la Toscana con 448 unità (7%).La regione con il maggior numero di immatricolazioni di veicoli PHEV è di nuovo il Trentino-Alto Adige (1.699 unità; 24%). Al secondo posto troviamo la Toscana che sale di una posizione (1.130 unità; 16%) ed al terzo la Valle d’Aosta (1.103 unità; 16%) a cui seguono la Lombardia (851 unità; 12%) e Lazio (486 unità; 7%). In Europa l’Italia, a maggio 2022, si colloca sotto l’Olanda con sole 4.472 auto BEV immatricolate, a fronte però di un mercato auto totale circa 5 volte quello olandese e confrontabile con quello dei primi Paesi in classifica. Inoltre, rientra insieme a Belgio e Spagna nei paesi in cui le immatricolazioni PHEV superano le immatricolazioni BEV.
Appare evidente come le politiche di incentivi all’acquisto di vetture BEV adottate nei primi Paesi in classica abbiano portato ad un’importante e costante crescita nelle vendite delle vetture completamente elettriche. Purtroppo, circa l’11,5% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Tuttavia, è interessante notare che il valore si è ridotto rispetto alla rilevazione di marzo in cui si attestava al 12%, miglioramento ancor più rilevante considerando il numero più alto mai registrato di punti di ricarica installati nel trimestre. Questo conferma l’efficacia degli sforzi da parte dei distributori locali e delle amministrazioni per velocizzare il processo di autorizzazione nelle fasi finali, anche se riteniamo sia necessario un drastico miglioramento in tutto il processo autorizzativo. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, è confermato anche questo trimestre che il 57% circa dei punti di ricarica sono distribuiti nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Del totale dei punti di ricarica. Inoltre, il 32% è disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio.
La Lombardia con 5.080 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede il 17% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Piemonte (11%), Lazio ed Emilia-Romagna con circa il 10% a testa e Veneto (9%) e la Toscana (8%). Le sei regioni complessivamente coprono il 64% del totale dei punti in Italia. In termini di crescita assoluta, le regioni che sono cresciute maggiormente nell’ultimo trimestre sono (nell’ordine da quella che ha registrato l’aumento maggiore): la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Lazio e il Veneto. Mentre in termini di crescita relativa le regioni che hanno incrementato di più i loro punti rispetto a marzo sono: Marche (+24%), Liguria (+21%), Emilia-Romagna (+14%), Lazio e Piemonte entrambe con +12%. Questo, purtroppo, evidenzia un trend negativo rispetto al trimestre precedente quando le regioni che crescevano di più in termini relativi erano del Sud e delle Isole, rendendo più evidente la necessità di misure per favorire una maggiore uniformità nel futuro. Ancora fortemente limitata la presenza di infrastrutture di ricarica in ambito autostradale, tuttavia si registrano dei segnali positivi. Infatti, anche per quanto riguarda i punti di ricarica in autostrada si evidenzia l’incremento trimestrale più alto mai registrato nelle nostre rilevazioni (+85 punti di ricarica ad uso pubblico) che portano ad un totale di 235 punti di ricarica disponibili sui corridoi autostradali. Di questi 151 con ricarica veloce o ultraveloce.Considerando la rete italiana autostradale complessiva di circa 7.318 km, come riportato dall’ART, risultano 2,1 punti di ricarica veloce ed ultraveloce ogni 100 km. Oltre alle Infrastrutture di Ricarica fisse, in Italia si sta sviluppando una rete di ricarica mobile, che si differenzia rispetto alla rete di ricarica tradizionale in quanto non è posizionata in un luogo specifico ma raggiunge l’utente interessato per effettuare la ricarica. Attualmente il servizio risulta presente nelle città di Roma, Milano, Bologna e Torino con un totale di 36 dispositivi mobili con una potenza di ricarica fino a 70kW.