Sulla nuova Opel Astra Sports Tourer viaggiano gli squali

e origini: la tradizione degli squali è iniziata dalla brillante idea di un bambino

Auto e Motori
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Ogni volta che Opel lancia un nuovo modello, i veri appassionati del marchio tedesco iniziano la caccia.

Non delle tantissime tecnologie avanzate comprese nella dotazione di serie, ma della creatura marina che si nasconde dentro la vettura: lo squalo. Avatar in miniatura dell’animale al vertice della catena alimentare degli oceani fanno divertire da anni guidatori e passeggeri Opel – e lo stesso accade ora nella nuova Opel Astra Sports Tourer.

Mentre nell’abitacolo della maggior parte dei modelli Opel, come le pluripremiate Opel Mokka-e e Opel Corsa-e, da qualche parte è nascosto uno squalo, l’ultima generazione della station wagon compatta ne ospita ben due – uno vicino all’anteriore e un altro verso il posteriore. Esplorare la nuova Opel Astra Sports Tourer alla ricerca di squali – per esempio nella versione plug-in hybrid (consumo di carburante nel ciclo misto WLTP1: 1,2-1,1 l/100 km; emissioni di CO2 27-25 g/km) – è divertente quasi come guidarla.

“I piccoli squali nascosti nelle nuove Opel Astra e Opel Astra Sports Tourer dimostrano tutta la passione dei nostri designer anche per i minimi dettagli”, ha dichiarato Karim Giordimaina, Design Director. “I nostri clienti possono vedere questa passione, e nel frattempo gli squali Opel sono diventati molto amati, a dimostrazione dell’accessibilità del marchio Opel.”

Dall’idea a oggetto di culto: la storia degli squali Opel inizia nel 2004

E allora, come fanno questi squali in miniatura a nascondersi nelle automobili Opel? Una domenica pomeriggio del 2004 Dietmar Finger, designer di Opel, era a casa e stava lavorando a un progetto per la nuova Opel Corsa. Stava realizzando il poco spettacolare pannello esterno del cassetto portaoggetti lato passeggero, che resta invisibile per la maggior parte del tempo, coperto dalla portiera. Però, quando il vano è aperto, questo pannello deve garantirne la stabilità, cosa che avviene grazie alle nervature trasversali integrate nella superficie di plastica. Finger stava disegnando proprio queste nervature quando il figlio diede un’occhiata al disegno e gli disse, “Papà, perché non disegni uno squalo?” “Perché no?” pensò il designer e diede alle nervature la tipica forma del famoso predatore marino.

L’allora designer capo di Opel Corsa, Niels Loeb, sposò immediatamente l’idea. Lo squalo nel cassetto portaoggetti entrò in produzione e fu così che iniziò la storia degli “squali Opel”. Poi fu la volta di Opel Zafira, dove Karim Giordimaina, allora responsabile del design dell’abitacolo, nascose tre piccoli squali nel posto guida della monovolume compatta. Ne seguirono altri, dapprima sulla Opel ADAM, poi sulla Opel Astra e su altre vetture come la pratica Opel Crossland e la Opel Grandland, l’ammiraglia SUV del marchio.

Da allora, ogni designer responsabile dell’abitacolo ha messo uno squalo o due all’interno di ogni nuova Opel. Il posto esatto resta sempre segreto, anche per i capi del reparto Design. Il pesce rimane nascosto fino al lancio, per rendere interessante la caccia per tutti gli amanti di squali, dentro e fuori l’azienda.

Gli squali continueranno a essere presenti sui futuri modelli Opel. Dove saranno esattamente nascosti nell’abitacolo resta un mistero, ma i clienti possono già pensare a come divertirsi andando a cercarli.