Superati i 60.000 punti di ricarica pubblici in Italia: decisivo il supporto del PNRR per la mobilità elettrica
Al 30 settembre 2024, i punti di ricarica pubblici in Italia hanno superato quota 60.000. Ora la sfida è ottimizzare i fondi del PNRR per migliorare la rete e accelerare la transizione verso la mobilità elettrica.
L’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici in Italia ha raggiunto un nuovo traguardo: al 30 settembre 2024,
i punti di ricarica pubblici installati hanno superato quota 60.339, con una crescita di oltre 13.000 unità negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, per rendere questa espansione realmente efficace, è cruciale che vi sia una stretta collaborazione tra Istituzioni e industria per sfruttare appieno le risorse del PNRR.
Negli ultimi anni, l'Italia ha dimostrato un notevole impegno nell’espansione della rete di ricarica elettrica, con un aumento costante delle colonnine disponibili. Solo nei primi nove mesi del 2024, i punti di ricarica sono cresciuti di 9.661 unità, segnando un'accelerazione nell’installazione delle infrastrutture. La Lombardia continua a essere la regione leader con 11.687 punti di ricarica, seguita dal Lazio e dal Piemonte, mentre Roma e Milano dominano tra le province con il maggior numero di colonnine.
Il ruolo strategico del PNRR per il futuro della mobilità elettrica
Secondo Fabio Pressi, presidente di Motus-E, la crescita della rete è senza dubbio positiva, ma per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) gioca un ruolo fondamentale. La sfida principale riguarda l’utilizzo efficiente dei fondi del PNRR per potenziare ulteriormente la rete, soprattutto nelle aree meno servite del Paese, come il Sud e le cosiddette aree a fallimento di mercato, dove la capillarità dell’infrastruttura è essenziale.
Pressi ha sottolineato che le difficoltà legate all’utilizzo dei fondi del PNRR rischiano di rallentare l’installazione di colonnine super veloci, particolarmente necessarie nelle tratte autostradali e nelle aree rurali. A settembre 2024, i punti di ricarica sulle autostrade erano 1.057 unità, con un significativo miglioramento rispetto alle 851 del 2023, ma il margine di crescita rimane ampio. In particolare, l’86% di questi punti è costituito da colonnine veloci e il 64% supera i 150 kW di potenza, dimostrando la volontà di supportare una ricarica più rapida ed efficiente per i viaggi a lunga distanza.
Un’opportunità di crescita economica e tecnologica
L’espansione della rete di ricarica rappresenta una grande opportunità economica per l’Italia, in quanto incoraggia lo sviluppo della filiera elettrica e sostiene la crescita della domanda di veicoli elettrici. Tuttavia, come evidenziato da Motus-E, per mantenere il ritmo di crescita ed evitare di perdere i fondi del PNRR, è necessario un miglior coordinamento tra le istituzioni locali, le aziende e i fornitori di servizi di ricarica. Un focus particolare va posto sulle procedure autorizzative, che ancora oggi rallentano l'installazione di molte infrastrutture. Attualmente, circa il 17,8%dei punti di ricarica è in attesa di connessione, segnale che ulteriori sforzi devono essere fatti per snellire i processi burocratici.
Il superamento della soglia dei 60.000 punti di ricarica pubblici in Italia è un traguardo importante, ma rappresenta solo l’inizio di un percorso verso una mobilità completamente elettrica. Con l'aiuto dei fondi del PNRR, il Paese ha l’opportunità di colmare il gap infrastrutturale con gli altri grandi Paesi europei e creare un ecosistema sostenibile per i veicoli elettrici, favorendo la crescita economica e la riduzione delle emissioni.