Sussidi europei anche per le microcar? Micro chiede l’inclusione nel piano UE
Micro, produttore della Microlino, sollecita l’Unione Europea a includere i veicoli della categoria L7e nel calcolo della flotta CO2 per accedere agli incentivi e favorire la mobilità sostenibile.
L’Unione Europea sta per definire il futuro della mobilità elettrica, e Micro, azienda pioniera della micromobilità urbana, chiede che anche le microcar elettriche rientrino nel sistema di incentivi europei.
L’azienda svizzera, produttrice della celebre Microlino, ha presentato una richiesta ufficiale per includere i veicoli appartenenti alla categoria L7e nel calcolo della flotta CO2.
Ad oggi, gli incentivi UE per la transizione elettrica favoriscono principalmente le auto di grandi dimensioni, lasciando fuori soluzioni più agili ed efficienti per l’uso urbano. Secondo Micro, l’esclusione delle microcar rappresenta un freno alla diffusione di una mobilità realmente sostenibile, penalizzando i consumatori alla ricerca di alternative più compatte ed economiche ai veicoli endotermici.
Perché incentivare le microcar? I dati parlano chiaro
L’azienda evidenzia diversi aspetti chiave a supporto della sua richiesta:
- Mobilità reale: un cittadino europeo percorre mediamente 30 km al giorno, tragitto ideale per un’auto leggera ed efficiente come la Microlino.
- Impatto ambientale ridotto: rispetto a un SUV urbano, una microcar consuma meno energia e genera fino al 90% in meno di polveri sottili.
- Valorizzazione dell’industria europea: la categoria L7e è esclusivamente europea, e sostenere la sua crescita significa contrastare l’avanzata dei produttori cinesi.
- Accessibilità economica: con l’accesso ai sussidi, le microcar diventerebbero più accessibili, ampliando il numero di consumatori pronti a passare all’elettrico.
Verso il 5 marzo: il futuro delle microcar in Europa
Il 5 marzo, l’Unione Europea definirà il nuovo piano d’azione per la mobilità sostenibile, con un impatto diretto su produttori e consumatori. Micro, parte della Microcar Coalition, ha inviato ai decision maker un documento ufficiale in cui sottolinea le conseguenze ambientali ed economiche di un’esclusione dei veicoli della categoria L7e.
Secondo l’azienda, per garantire una vera transizione ecologica, è fondamentale che l’UE elimini le disparità tra veicoli elettrici di grandi dimensioni e microcar, riconoscendo a queste ultime il ruolo di protagoniste nella mobilità urbana del futuro.
L’inclusione nel piano d’azione UE potrebbe segnare una svolta per la diffusione delle microcar elettriche, rendendole una scelta più competitiva e sostenibile per milioni di cittadini europei.