Suzuki S-Cross Hybrid: autenticità e concretezza non solo giapponese

La nuova Suzuki S-Cross Hybrid mantiene le stesse dimensioni ma propone nuove linee dei designer italiani e l’efficiente sistema ibrido a 48 Volt

Auto e Motori
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Suzuki S-Cross Hybrid con un prezzo di lancio di 25.890 euro rafforza l’offerta Suzuki nel segmento dei SUV compatti con il plus, oramai raro, della trazione integrale.

La nuova Suzuki S-Cross Hybrid giunge alla seconda generazione. Nata nel 2013 per subentrare alla gloriosa SX4 del 2005, la Suzuki S-Cross rinnova totalmente gli stilemi mantenendo però le stesse dimensioni del modello che si appresta a sostituire, ereditando il pianale e l’efficiente motorizzazione ibrida a 48 Volt dell’ultima versione degli inizi del 2020: il potente e parco 1,4 turbo Boosterjet da 95 kW (129 CV) e 235 Nm.

Suzuki S-Cross Hybrid cambia radicalmente le linee per rafforzare il concetto di SUV autentico, non tanto e non solo per la presenza della versione 4x4 “All Grip” ma anche per gli stilemi che ribadiscono prestanza e robustezza da Sport Utility. Nota d’orgoglio per l’Italia riguarda proprio il nuovo design, frutto del lavoro del Centro Stile Suzuki di Robassomero (TO) l’unico europeo dei quattro design center di Suzuki, gli altri si trovano due in Giappone, e uno in India a New Delhi. La proposta nata alle porte di Torino ha vinto la gara interna e dettato il moderno design di questa seconda serie.

Suzuki S-Cross Hybrid si presenta con la calandra verticale resa particolarmente dinamica dai proiettori con tecnologia LED strutturati su due piani che si protendono lungo il parafango prolungando l’elegante cromatura che sostiene il logo centrale. Il cofano motore, alto e piatto come si conviene ai SUV di ultima generazione, richiama quello delle Vitara del Secolo scorso, con la tipica forma a conchiglia che ricopre anche la parte superiore dei parafanghi. Il parabrezza è inclinato e sportivo, mentre la rastremazione nella parte terminale della coda è appena accennata, per permettere di offrire sia un’ottima abitabilità posteriore sia una notevole capacità di carico. La linea di cintura è alta, più massiccia che slanciata, mentre la parte posteriore è caratterizzata dai proiettori, anch’essi a LED, collocati in alto, con una curvatura che dal paraurti si stringe dentro il portellone. Quella posteriore è la parte più innovativa e, a nostro parere, anche quella più originale e meglio riuscita.

La nuova Suzuki S-Cross Hybrid è disponibile in otto colorazioni. Una sola tinta pastello, Bianco Santorini, affiancata da sette tinte metallizzate: dal nuovo Grigio Oslo al Nero Dubai, Arancione Grand Canyon, Bianco Artico, Rosso Siviglia, Blu Capri e Argento New York. Come si accennava, sotto il cofano c’è il quattro cilindri Boosterjet 1,4 litri turbo, coadiuvato da un motore elettrico che fornisce quell’apporto di coppia più che di potenza che migliora le prestazioni abbassando consumi ed emissioni. Come tradizione Suzuki, accanto alla versione a trazione anteriore (2WD) c’è la versione 4x4 con il sistema AllGrip (4WD). Entrambe possono essere equipaggiate con un cambio manuale a sei marce o con l’automatico, sempre a sei rapporti. Rinnovamenti concreti anche negli interni, che garantiscono una buona abitabilità anche sul divano posteriore che, con lo schienale sdoppiato 1/3 2/3 e due regolazioni dell’inclinazione, può favorire il comfort in seconda fila o la capacità del vano di carico: da 430 a 440 litri fino a 1.265. Valori notevoli se si considera che la vettura è lunga solo 4,3 metri. Grande attenzione all’ergonomia generale, con comandi semplici e intuitivi, tanti utili vani porta oggetti, con la sensazione di spazio amplificata dal grande tetto panoramico apribile.

La nuova Suzuki S-Cross Hybrid offre tanta tecnologia senza ostentazione: dal tablet al centro della plancia da 9” con connessione di entrambi i sistemi, Android Auto e Apple Car play, quest’ultimo anche wireless, fino alle videocamere che riproducono, in diverse modalità, ciò che sta intorno alla vettura per avere sempre tutto sotto controllo. E ancora, tanta tecnologia di ultima generazione con i sistemi di assistenza alla guida che arrivano al massimo attualmente consentito dalla legge: la guida autonoma di livello 2. Suzuki da qualche tempo ha rinominato le funzioni ADAS con termini facilmente comprensibili: “Guidadritto” (LDW-Lane Departure Warning e LDP-Lane Departure Prevention): avviso superamento corsia e sistema di mantenimento corsia; “Restasveglio” (WA-Weaving Alert): monitoraggio attenzione del guidatore; “Occhioallimite” (TSR-Traffic Sign Recognition): riconoscimento segnali stradali; “Nontiabbaglio” (HBA-High Beam Assist): abbaglianti automatici; “Guardaspalle” (BSM-Blind Spot Monitor): monitoraggio angoli ciechi; “Vaipure” (RCTA-Rear Cross Traffic Alert): monitoraggio angoli ciechi in retromarcia e “Partifacile” (HHC-Hill Hold Control): assistenza per le ripartenze in salita.

La nuova Suzuki S-Cross Hybrid è proposta in due livelli di allestimento, Top+ e Starview. L’allestimento Top+ è disponibile solo con cambio manuale, sia nella versione 2WD sia a trazione integrale. L’allestimento Starview è proposto solo con cambio automatico ed è ordinabile sia 2WD sia 4x4 AllGrip. Secondo la tipica filosofia Suzuki “Tutto di serie, senza sorprese”, l’unico optional è la vernice metallizzata (650 euro). Non esiste un allestimento base, anzi, quello d’attacco Top+ ha tutto, ma proprio tutto, tranne il grande tetto panoramico apribile e il cambio automatico, che porta in dote la funzione “failafila” con il Cruise Control adattivo e lo Stop&Go, che sono le uniche dotazioni che differenziano l’allestimento Starview.

Il listino della nuova Suzuki S-Cross Hybrid parte da 28.890 euro per la versione Top+ 2WD MT per chiudersi a 33.690 euro per la versione Starview 4WD AT. La differenza tra le versioni trazione anteriore e quelle a trazione integrale è di 2.500 euro. Al lancio Suzuki prevede vantaggi fino a 3.000 euro in caso di permuta e rottamazione: la versione TOP+ 2WD parte così da 25.890 euro.

Nelle splendide colline toscane, tra Firenze e Siena, abbiamo modo di provare la nuova Suzuki S-Cross Hybrid nell’allestimento Starview 4WD. Con facilità troviamo la perfetta posizione di guida e apprezziamo subito l’efficacia e la sicurezza di alcuni comandi, come quelli della climatizzazione bizona, realizzati da manopole e tasti convenzionali senza doversi distrarre a cercarli nello schermo touch come spesso accade.

Proviamo le diverse modalità che il sistema All Grip propone per la guida su asfalto, in particolare Auto e Sport combinandole anche con l’utilizzo del cambio in modalità automatica o sequenziale. Su Sport la vettura risulta più reattiva e ben si sposa con il cambio sequenziale, ma la guida risulta comunque divertente anche in automatico. Nella modalità Auto è il comfort a prevalere con grande attenzione ai consumi pur garantendo sempre un buon comportamento dinamico. L’assetto risulta preciso e la tenuta di strada rassicurante in ogni condizione, merito non solo della buona taratura delle sospensioni ma anche dell’imbattibile sicurezza offerta dalla trazione integrale.

Il compatto quattro cilindri turbo sfrutta molto bene il boost di coppia offerta dal motore elettrico nelle accelerazioni, migliorando tanto il comportamento dinamico quanto l’efficienza. Il risparmio di carburante, soprattutto perché costante e non legato alla capacità (e al peso) della batteria, è sempre uniforme e la guida, senza velleità sportive, sempre comunque divertente.

Portiamo la “nostra” Suzuki S-Cross Hybrid anche fuori dai nastri asfaltati, dove la pioggia dei giorni precedenti ha reso il fango particolarmente insidioso. Malgrado la gommatura prettamente stradale la motricità resta notevole anche senza ricorrere alla modalità Lock che ripartisce la coppia 50-50 tra i due assi.

Complessivamente la nuova Suzuki S-Cross Hybrid, pur conservando lo stesso pianale, è migliorata parecchio, non tanto e non solo con il nuovo design, ma anche nella ricchezza e nella completezza delle dotazioni soprattutto nelle tecnologie che migliorano la sicurezza. L’efficienza complessiva del sistema ibrido a 48 V risulta notevole non solo sulla carta, anche quando non si guida con il piede di velluto.