Omicidio Garzeno: il 17enne confessa l'uccisione dell'ex vicesindaco Montini, convalidato il fermo
A più di un mese dall’omicidio di Candido Montini, il 17enne ha confessato: è accusato di omicidio volontario e rapina
Omicidio Garzeno: il 17enne confessa l'uccisione dell'ex vicesindaco Montini, convalidato il fermo
A più di un mese dall’omicidio di Candido Montini, ex vicesindaco di Garzeno, il 17enne fermato per il crimine ha confessato la sua colpevolezza. Il giovane è stato interrogato dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Milano, Irina Alice Grossi. Dopo un primo fermo in cui aveva esercitato il diritto di non rispondere, oggi il ragazzo ha ammesso le proprie responsabilità di fronte ai magistrati. È accusato di omicidio volontario e rapina, e il giudice ha disposto per lui la custodia cautelare presso il carcere minorile Beccaria di Milano. La confessione è arrivata dopo settimane di indagini serrate condotte dai carabinieri, che avevano raccolto numerosi indizi contro di lui.
La lite per 300 euro falsi prima del delitto
L'omicidio di Montini ha scosso profondamente la comunità di Garzeno, piccolo centro del comasco. L’anziano, 76 anni, gestiva un negozio di alimentari ed era noto per il suo impegno civico. Secondo le indagini, il diciassettenne, parente alla lontana della vittima, aveva ucciso Montini con oltre venti coltellate dopo una lite scoppiata il giorno prima: Montini si era infatti rifiutato di cambiare 300 euro falsi che il giovane aveva cercato di scambiare. Dopo l’omicidio, il portafoglio della vittima, senza denaro, era stato rinvenuto in strada non lontano dalla casa di Montini, mentre il coltello usato per il delitto era stato abbandonato a pochi metri dall’abitazione.