A volte ritornano. Italia dei valori pronta risorgere (grazie a ex M5S)

Due ex M5s tra i protagonisti del rilancio del partito che fu di Di Pietro. L’obiettivo è chiudere entro la fine di giugno

di Paola Alagia
Politica
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Mentre il Movimento cinque stelle prova a ripartire, dopo l’accordo faticosamente raggiunto con l’associazione Rousseau, nella galassia di espulsi e fuoriusciti c’è forte fermento. Ma gli ex M5s in agitazione non sono soltanto i parlamentari che hanno aderito ad Alternativa c’è o big del calibro di Nicola Morra e Barbara Lezzi, impegnati a dar vita a  un nuovo soggetto politico. Ci sono altri ex grillini molto attivi in queste settimane che stanno lavorando partendo però da una base solida ossia un partito esistente e che pure ha sempre avuto delle affinità con il mondo pentastellato: l’Italia dei valori.

E vuoi vedere che tra i due “litiganti” - la componente tenuta a battesimo dai deputati Pino Cabras, Andrea Colletti e Raffaele Trano da un lato e il nascente progetto che coinvolge il presidente della commissione Antimafia Morra dall'altro -, il terzo gode? Nell’entourage del partito del gabbiano non si sbilanciano. Anzi, le bocche restano cucite. Ma le riunioni si susseguono. Tra gli ex M5s i in prima fila ci sarebbe il senatore Elio Lannutti che, tra l’altro, prima di approdare al Movimento, era un esponente di spicco dell’Idv e al quale l’attuale segretario del partito Ignazio Messina ha affidato la gestione del simbolo. A patto che, racconta una fonte ben informata ad Affari, “si lavori a un progetto di lungo respiro e non ad obiettivi di mera contabilità numerica nelle due Camere”. In realtà, oltre che a Palazzo Madama, l’Italia dei valori può contare su un centroavanti di sfondamento pure a Montecitorio. Si tratta dell’ex Cinque stelle e testimone di giustizia Piera Aiello, da sempre in prima fila nelle battaglie contro mafia e corruzione.

L'obiettivo, spiegano ancora fonti vicine al dossier, “è chiudere entro fine mese. Se ci sono le condizioni rilanciamo il nostro soggetto politico”. La finalità, però, non è dar vita a dei gruppi parlamentari, “sarebbe riduttivo a fine legislatura. Il simbolo c’è - continuano - ma solo per un progetto articolato, a partire dai temi”. Sarebbe questo, insomma, il perimetro nel quale ci si muove. “Non basta decidere di andare al cinema - dicono al nostro giornale -, prima bisogna scegliere quale film andare a vedere”.

Da cosa si parte, quindi? Le battaglie sulla giustizia, naturalmente, erano e sono nel core dell’Italia dei valori, ma poi c’è “la lotta senza quartiere a mafie e corruzione”. E soprattutto c’è “il profilo dell’Italia a livello internazionale, con un protagonismo nel Mediterraneo”. Intorno a queste macroaree, quindi, si cerca di dare nuova linfa all’Italia dei valori. Che, comunque, “ha una rotta ben chiara. La collocazione rimane quella del centrosinistra”. Guardando alla contingenza attuale, invece, “è evidente che la posizione è speculare a quella di Giorgia Meloni, ma attenzione: un’opposizione costruttiva al governo Draghi”.

Insomma, il partito che fu di Di Pietro ci riprova. E cerca ancora un incrocio di traiettoria con i Cinque stelle. Nella scorsa legislatura, in effetti, fu proprio con alcuni fuoriusciti che ritornò in Parlamento. Mentre l’abboccamento, all’epoca della ricerca di responsabili per dar vita al Conte ter, non andò a buon fine. Chissà se se questa sarà la volta buona. Alla fine di questo mese sapremo se l’Italia dei valori vincerà la scommessa del rilancio.