Afghanistan, solo Giuseppe Conte auspica il dialogo con i barbari talebani
Anche un rapporto Onu conferma il volto sanguinario della setta che promette pace e clemenza
Talebani buoni, talebani rispettosi dei diritti umani e civili?
No, nessuno ci crede. La setta è rimasta un'ideologia politico-religiosa violenta e crudele con una componente straordinaria di oppressione delle donne. E non è un caso se le riprese fatte a Kabul da un paio di giorni non permettono di vedere donne circolare nelle strade. Le donne sono nascoste nelle cantine, chiuse in casa, difese da genitori terrorizzati di sentire bussare alla porta da satanassi armati.
Un rapporto dell’Onu smentisce pesantemente la mano tesa che i talebani avrebbero offerto agli ex collaboratori delle truppe internazionali e ai membri dell'ex governo. Nessuna minaccia e nessuna punizione. Purtroppo, secondo il rapporto, i talebani avrebbero invece intensificato la ricerca di persone filo governative o filo occupanti minacciando di uccidere o arrestare i membri delle loro famiglie se non fossero stati in grado di trovarli.
La campagna di pubbliche relazioni presentata sui social network e in televisione con atteggiamenti più moderati rispetto al loro precedente mandato (1996-2001), è quindi lontana dalla verità. Secondo numerose informazioni invece sarebbe già partita la caccia all’uomo casa per casa e la prima manifestazione è finita con circa 50 morti tra i civili.
Il documento è stato consegnato alle Nazioni Unite dal Norwegian Center for Global Analysis, un centro di esperti che fornisce informazioni di intelligence alle diverse agenzie dell'organizzazione internazionale. Oltre agli ex collaboratori delle truppe internazionali, rischiano rappresaglie anche membri dell'esercito e della polizia del governo deposto, oltre a forze speciali.
Bene, stante questa situazione nessuno tra i politici occidentali si è spinto a pensare di riconoscere il nuovo stato e tantomeno immaginare un benché minimo dialogo.
In un coro di no solo una voce sembra essere al momento contraria e questa voce viene dalla terra italica. La voce è quella dell’ex premier Giuseppe Conte ora quasi leader del M5S.
Le dichiarazioni sono state così azzardate e controcorrente che qualcuno si è chiesto: ma lo farà apposta?
Infatti tanti, di fronte a simili dichiarazioni a proposito di Afghanistan e talebani, sono saltati dalla sedia con i capelli diritti per il disappunto e diciamolo, anche per un po’ di incavolatura.
Ma che avrebbe detto di tanto sbagliato il supermoderato avvocato del popolo?
La sua ricetta, secondo quanto ripreso da Lapresse, sarebbe sintetizzata in poche frasi “Quello che è certo è che adesso abbiamo solo le armi della diplomazia, del sostegno economico e finanziario e dobbiamo coltivare un serrato dialogo col nuovo regime, che appare, quantomeno a parole, da alcuni segnali che vanno tutti compresi, su un atteggiamento abbastanza distensivo".
Rileggendo parola per parola la sparata sembra essere uscita da un ghost writer della chiesa cattolica sotto l’effetto di qualche fungo allucinogeno.
Quindi per Giuseppe Conte adesso, per rimediare alla figura oscena fatta in quell’area dal mondo (America in testa), si avrebbero soltanto le armi della diplomazia, dei soldi e del dialogo.
La diplomazia aveva fallito prima, immaginiamo cosa potrà fare adesso che la setta talebana non solo si sente vincitrice sulla Caporetto a stelle e strisce ma ha alle spalle l’ombra del dragone cinese. E per quanto riguarda i diritti civili calpestati la Cina è un buon partner perchè puo’ insegnare molto anche ad un paese come l’Afghanistan.
Di soldi proprio non bisogna parlarne dato che una buona parte dell’Afgfhanistan è un grande campo di coltivazione di oppio che da anni inonda l’Occidente.
Di dialogo nemmeno perchè i talebani non sono l'Islam, e nemmeno sono cambiati, ma sono rimasti un'ideologia politico-religiosa con una componente straordinaria di oppressione delle donne.
A parole, per l’ex premier, bisogna dialogare perchè secondo lui i nuovi invasori hanno mostrato “un atteggiamento abbastanza distensivo”.
L’atteggiamento distensivo i barbuti afgani lo hanno subito mostrato nelle prime manifestazioni di piazza. Una cinquantina di persone assassinate in strada che altro non facevano che dimostrare la loro voglia di libertà. Sono drammatiche i video di giovani donne , giornaliste, infermiere ,professioniste, che hanno il terrore dei nuovi invasori e si stanno nascondendo con il rischio di venire ammazzate. Mentre sembra partita la caccia ai dissidenti.
Ma tutto questo orrore pare non toccare minimamente l’equilibrismo politico del leader grillino. Un “volemose bene” che forse vuole lisciare il pelo ai potentati vaticani che ancora non si sono espressi sulla brutalità dei nuovi/vecchi oppressori del povero Afghanistan e di tutti quelli che, da vent’anni, avevano pensato di essersi buttati dietro le spalle il Medioevo talebano.