Alessia Piperno, la radical chic rapita in Iran fa impazzire i social

Ad intervalli regolari di tempo c’è sempre qualche “alternativa” che si ficca nei guai e poi l’Italia la deve salvare

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Alessia Piperno, i social inferociti per l'improvvida viaggiatrice arrestata in Iran

Purtroppo non sarà la prima volta ma non sarà neanche l’ultima. Alessia Piperno, la nuova radical–chic trentenne romana che se ne va a zonzo per il mondo è finita il 28 settembre in gattabuia in Iran ed ora si lamenta con telefonate internazionali fatte ai genitori da una supposta prigione iraniana. Naturalmente c’è stata la solita commozione nazionale con (finte) gare di solidarietà che ai politici servono solo per mettersi in mostra e agli “umanitaristi” per farsi pubblicità ed acchiappare qualche fondo per le loro congreghe.

I casi sembrano fatti con lo stampino. Ricordate “Greta e Vanessa” cooperanti italiane rapite nel 2014 nei pressi di Aleppo in Siria? Oppure Silvia Romano cooperante milanese rapita in Kenya nel 2018, oppure per Simona Pari e Simona Torretta rapite in Iraq nel 2004?

Ad intervalli regolari di tempo c’è sempre qualche “alternativa” che si ficca nei guai e poi l’Italia le deve tirare fuori. Intendiamoci, ognuno è libero di spendere il suo tempo come vuole, ma poi la famiglia non si deve lamentare soverchiamente quando ci sono conseguenze dovute ad improntitudine.

La Rete, in questi casi, accoglie piuttosto male tali accadimenti nel senso che viene scritto quello che molti pensano ma che non hanno il coraggio di dire apertamente e cioè che quando si va a zonzo per il mondo si deve fare molta attenzione. La Rete in questo è primitiva e spesso violenta e quindi dà la stura ad una rabbia sociale che lascia perplessi pure i sociologi ma che deve essere presa in considerazione e non liquidata, come il politically correct impone, semplicemente come espressione di “leoni da tastiera” per di più sempre dipinti come “maschilisti violenti e patriarcali”, perché molti commenti sono pure femminili.

La solita Repubblica definisce ad esempio questo commento come maschilista: "Cara Signora Daggiante (la madre, ndr)", scrive Fabio Ricci, "forse sarebbe il caso di dire a sua figlia (speriamo che questa volta finisca tutto per il meglio) che in certi posti è meglio non andare perché poi si creano problematiche che si ripercuotono su altre persone che ne farebbero volentieri a meno...se volete andare in giro per il mondo fatelo usando il cervello. E CHE C**O!"- Per la cronaca la signora Miriam Daggiante è una convinta attivista Cinque Stelle.

Come pure questo di buon senso di Carlo Baldo: "Che paghi lei e i suoi familiari tutte le spese che lo Stato italiano dovrà sostenere. Basta! Una volta per tutte!". Ed Emilio Bte replica: "Siete delle irresponsabili e poi il nostro ministro degli Esteri deve intervenire per tirare fuori dai guai queste imbecilli". Sui media mainstream quindi è tutto un florilegio si sciocchezze come il fatto che “Alessia è una viaggiatrice esperta” e “l’Iran dopo tutto è un Paese sicuro per il turismo”. Ma dove? Ma quando? Qualsiasi persona con un po’ di sale in zucca non si ficcherebbe certo nel bel mezzo di manifestazioni popolari pericolosissime in un regime teocratico come quello iraniano, oltretutto con una pandemia in atto.

Anche i genitori non sono certo immuni dalle pazzelerie di questi soggetti che in nome della “libertà” violano qualsiasi regola. E poi c’è un altro punto che scatena la reazione social e cioè queste ragazze chi le mantiene? I radical chic hanno già dichiarato che la Piperno si mantiene facendo la “segretaria on line” e pensano che il Web si beva questa stupidaggine. La vediamo già la “viaggiatrice solitaria” che ricarica il computer sotto un’oasi utilizzando il fotovoltaico, con i cammelli che le leccano le gote, mentre sposta gli appuntamenti a Lambrate in tempo reale al povero signor Brambilla. E pure il maschilismo non c’entra niente come le prefiche femministe vogliono tirare in ballo. È un fatto che in tutti i casi che si ripetono con allarmante regolarità si tratta di ragazze ricche ed annoiate che vogliono vivere il brivido dell’esotico salvo poi chiamare a mammà quando si cacciano regolarmente nei guai e all’Italia va bene se non deve poi pagare un riscatto con i soldi pubblici.

Naturalmente appena scoppiato il caso è stato fatto circolare un lirico post in cui la novella Gulliver scriveva: "Questa terra mi ha accolto a braccia aperte è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore". Ma altrettanto naturalmente non si citava il fatto che il titolo della suggestiva lirica era “Bella Ciao” che è la frase utilizzata dai gruppi di protesta iraniani in questi giorni tumultuosi. Oltre a questo c’è anche una strana storia di visti scaduti che la blogger poi avrebbe risolto grazie all’ “aiuto di qualcuno” che potrebbe però averla denunciata alle autorità. La Piperno infatti stava per spostarsi in Pakistan ma era bloccata dall’inconveniente burocratico.

Detto questo speriamo che come al solito la vicenda si risolva con un lieto fine anche perché questa volta pare che si abbia a che fare con uno Stato e non con dei terroristi, ma resta il fatto che queste vicende si ripetono con troppo frequente ricorrenza. Giorgia Meloni si è precipitata a soccorrere la malcapitata ma non vorremmo che per un eccesso di realismo esagerasse perché moltissimi suoi sostenitori non hanno visto in passato e neppure adesso con particolare benevolenza questo tipo di vicende.

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