Alluvione Emilia Romagna, "colpa della regione. Ecco le prove. Disastro? Rispondano Bonaccini, Schlein, De Pascale"

Galeazzo Bignami, vice-ministro alle Infrastrutture di Fratelli d'Italia, ad Affaritaliani.it

Di Alberto Maggi
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Galeazzo Bignami
Politica

"Il presidente Meloni, il ministro Musumeci e il sottoscritto nel 2023 hanno chiesto più volte, io con tanto di pec, alla regione quale fosse lo stato del reticolo idrografico (fiumi, argini, frane etc...) prima dell'alluvione e non hanno mai risposto"

"Avremmo evitato di rispondere se il Pd in Aula e lei in conferenza stampa non avessero scaricato sul governo le responsabilità che sono tutte in capo alla regione". Galeazzo Bignami, vice-ministro alle Infrastrutture di Fratelli d'Italia, intervistato da Affaritaliani.it, risponde all'accusa di sciacallaggio da parte del governo lanciata dalla presidente reggente dell'Emilia Romagna Irene Priolo per l'alluvione di questi giorni e di queste ore. "Al commissario Figliuolo il governo ha dato 2,8 miliardi di euro e solo per la sicurezza idraulica, cioè fiumi ed argini, alla sola regione Emilia Romagna sono andati 230 milioni. Abbiamo fatto due ordinanze: la sei e la quindici che permettevano alla regione di intervenire con urgenza, per intenderci trovare la prima ditta e intervenire. Della sei sono stati assegnati 94 milioni di euro e spesi 49, poi abbiamo fatto una seconda ordinanza, la quindici, assegnati 34 milioni e spesi zero. Io rispondo con i numeri".

"Abbiamo poi fatto un'altra ordinaria per la procedura urgente riconoscendo altri 103 milioni e la regione ha speso zero euro. Il presidente Meloni, il ministro Musumeci e il sottoscritto nel 2023 hanno chiesto più volte, io con tanto di pec, alla regione quale fosse lo stato del reticolo idrografico (fiumi, argini, frane etc...) prima dell'alluvione e non hanno mai risposto. Forse - sottolinea Bignami - perché qualche sindaco aveva segnalato i problemi alla regione che non era intervenuta già prima dell'alluvione. Bastavano allora 10 mila euro, dopo l’alluvione ne sono serviti dieci volte tanti: 1,5".

"Un esempio? Il fiume Idice ha rotto gli argini nel 2019, poi nel maggio del 2023 e ora di nuovo più a valle. Ogni volta interventi tampone senza una manutenzione completa. Il reticolo idrografico dell'Emilia Romagna - fiumi canali, torrenti, fossi, etc... - è stato abbandonato dalla regione. I motivi di questo disastro di oggi vanno chiesti a Bonaccini, Schlein (che era vicepresidente della regione con delega al patto per il clima e la transizione ecologica) e anche a De Pascale (sindaco di Ravenna, presidente nazionale della associazione delle province, candidato del Centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna) che ha ricevuto 40 milioni dal governo e pure lui ha speso zero. Questi sono i danni dell'ambientalismo radical chic, come se la natura potesse governarsi da sola. Una follia dare la colpa al governo, chi guida l'Emilia Romagna si assuma responsabilità e colpe del disastro a cui stiamo assistendo invece che scaricare il barile", conclude Bignami.

 

 

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