Meloni (Arianna) indagata. Rumor choc. L'accusa? Il solito "traffico di influenze"

Nel mirino le parole di Raffaella Paita (IV): "Arianna Meloni ieri era sul giornale per l’influenza sulle nomine Rai, oggi per le Ferrovie dello Stato. A questo punto..."

di Redazione
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Insorge Fratelli d'Italia, Foti: "Non passerete"

Tempesta giudiziaria in arrivo? A lanciare la "bomba" è Il Giornale che scrive questa mattina che alcuni quotidiani, ostili al governo e che hanno una eccessiva e sospetta contiguità con le procure, lasciano intendere che presto potrebbe arrivare un'indagine su Arianna Meloni, la sorella della premier.

Arianna, moglie del ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida, è responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia e viene dipinta come indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato, a piazzare amici e amiche a destra e a manca.

Quando venne nominata Giuseppina Di Foggia a capo di Terna, prima donna a guidare una partecipata statale, alcuni scrissero che era stata scelta in quanto amica di Arianna Meloni e ancora oggi lo si sostiene, nonostante la sorella della premier abbia dichiarato senza possibilità di essere smentita di non averla mai conosciuta e probabilmente mai vista.

La senatrice di Italia Viva Raffaella Paita - si legge sempre su Il Giornale - afferma: "Arianna Meloni ieri era sul giornale per l’influenza sulle nomine Rai, oggi per le Ferrovie dello Stato. A questo punto mi chiedo: non potrebbero farla direttamente ministra dell'attuazione del Programma? Parentocrazia". Secondo Il Giornale ci sarebbe una morbosa insistenza non per raccontare dei fatti, ma per provare a determinarne uno. In altre parole preparare il terreno per portare la Magistratura a indagare Arianna Meloni.

Con quale accusa? Un indizio è proprio nella dichiarazione di Raffaella Paita, quando ipotizza una sua "influenza sulle nomine". L’ipotesi di reato di cui si sussurra in speranzosa attesa in questi giorni nelle stanze giornalistiche e giudiziarie è traffico di influenze.

Immediate le reazioni da Fratelli d'Italia. "Unendo, come ha fatto Sallusti, 'i puntini' di quanto sta accadendo, si ricalca puntualmente quel meccanismo spiegato, non molto tempo fa, con dovizia di particolari da Luca Palamara. Solidarieta' piena, dunque, ad Arianna Meloni e un messaggio ai mestatori professionali: 'Non passerete'". E' Tommaso Foti a osservare cosi' che "il direttore Sallusti, nel suo fondo di oggi, da' una lettura puntuale dell'attenzione morbosa e ingiustificata che alcuni giornali e una parte dell'opposizione riservano ad Arianna Meloni". "Un combinato disposto vergognoso, e non piu' ulteriormente tollerabile, utilizzato per attirare le attenzioni della magistratura su Arianna, con l'evidente fine di colpire, sulla base di fatti totalmente inventati, un governo legittimamente eletto dai cittadini", rileva ancora il capogruppo FdI alla Camera.

"Come giustamente sottolineato dal direttore Alessandro Sallusti nel suo editoriale odierno, ci troviamo di fronte a una campagna mediatica e politica orchestrata da una parte dell'opposizione e da certi organi di stampa, con il chiaro obiettivo di attirare l'attenzione della magistratura su Arianna Meloni. Questo attacco non è altro che un tentativo vergognoso e premeditato di delegittimare il governo e di minare la stabilità del nostro Paese, basato su accuse completamente infondate". Lo dichiara in una nota il vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia alla Camera, Manlio Messina. "Gli ossessivi e patologici attacchi nei confronti di Arianna Meloni - prosegue Messina - sono il chiaro segnale di un disegno diabolico volto a colpire il centrodestra e Fratelli d'Italia, la cui vittoria, sancita dal popolo italiano, continua a essere oggetto di trame oscure".

"Inquietante e lucido il retroscena di oggi di Alessandro Sallusti che con grande capacita' di analisi spiega l'obiettivo con il quale certa stampa e certa sinistra ormai da mesi hanno messo nel loro mirino Arianna Meloni, accusandola di avere le mani in pasta in moltissimi dossier, salvo poi essere smentite puntualmente dai fatti". A dirlo e' il vicecapogruppo FdI alla Camera, Augusta Montaruli. "Usare la magistratura come un grimaldello per colpire non solo un governo legittimamente eletto ma persone specchiate, con il 'metodo Palamara', e' meschino, vile e caratteristico delle peggiori dittature. Noi continuiamo a lavorare a testa alta", aggiunge.


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