Arianna Meloni, quotidiani sinistroidi all’attacco. Ma Craxi fece lo stesso...

Da "La Repubblica" a "Il Fatto Quotidiano" piovono critiche per la nomina della sorella della premier a responsabile della segreteria politica di FdI

Di Pietro Mancini
Arianna Meloni
Politica

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Nomina di Arianna Meloni, "La Repubblica" e "Il Fatto Quotidiano" all'attacco. Ma Grillo e Craxi fecero lo stesso

Le critiche alla nomina di Arianna Meloni a responsabile della segreteria politica di FdI sono venute, soprattutto, dai quotidiani di sinistra, in primis da quello fondato da Scalfari, fascista da giovane, che si è presentato, sempre, ai lettori come il depositario più puro dell’ etica in politica e dell’ortodossia progressista e radical-chic della “sinistra dei migliori” (prof. Ricolfi dixit).
Donna Arianna gestirà le candidature alle Europee, le divisioni interne al primo partito e consiglierà a Lollobrigida, suo marito, e al ministro Urso di non creare problemi alla Premier con esternazioni imbarazzanti.
“In quale Paese (democratico), il capo del governo nomina la sorella capa del partito?” ha chiesto, indignato, Giacomo Salvini, redattore de “Il Fatto Quotidiano”, omonimo ma non parente dell’odiato ministro milanese, e milanista, Matteo.

LEGGI ANCHE: FdI, la nomina di Arianna Meloni riaccende le tensioni: i "rampelliani" chiedono il congresso

Qualche anno fa, un comico ligure nominò capo del suo partito l’addetto alla vendita delle bibite e dei “caffè Borghetti” nella tribuna delle autorità dello stadio “San Paolo” di Napoli…
E, nella prima Repubblica, il leader del Psi, Bettino Craxi, nominò Sindaco di Milano il cognato, Paolo Pillitteri, il primo politico indagato, a Tangentopoli, dall’ex amico Tonino Di Pietro. L’auspicio è che la cooptazione della brava sorella della giovane premier si dimostri più azzeccata, fortunata ed efficace di quella del congiunto dell’allora leader del Psi.

Nomina di Arianna Meloni, "La Repubblica" e "Il Fatto Quotidiano" all'attacco. Ma Grillo e Craxi fecero lo stesso

Le critiche alla nomina di Arianna Meloni a responsabile della segreteria politica di FdI sono venute, soprattutto, dai quotidiani di sinistra, in primis da quello fondato da Scalfari, fascista da giovane, che si è presentato, sempre, ai lettori come il depositario più puro dell’ etica in politica e dell’ortodossia progressista e radical-chic della “sinistra dei migliori” (prof. Ricolfi dixit).
Donna Arianna gestirà le candidature alle Europee, le divisioni interne al primo partito e consiglierà a Lollobrigida, suo marito, e al ministro Urso di non creare problemi alla Premier con esternazioni imbarazzanti.
“In quale Paese (democratico), il capo del governo nomina la sorella capa del partito?” ha chiesto, indignato, Giacomo Salvini, redattore de “Il Fatto Quotidiano”, omonimo ma non parente dell’odiato ministro milanese, e milanista, Matteo.

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E, nella prima Repubblica, il leader del Psi, Bettino Craxi, nominò Sindaco di Milano il cognato, Paolo Pillitteri, il primo politico indagato, a Tangentopoli, dall’ex amico Tonino Di Pietro. L’auspicio è che la cooptazione della brava sorella della giovane premier si dimostri più azzeccata, fortunata ed efficace di quella del congiunto dell’allora leader del Psi.

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