Armi a Kiev, l'unico neo di Meloni può portare il Cdx a una vittoria di Pirro

"Avrebbe fatto molto meglio a giocare sotto tono, la carta della partecipazione italiana a una guerra che non ci riguarda"

l'opinione di Paolo Diodati
Politica
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Guerra Ucraina, sempre più europei si stanno rendendo conto dell'assurdità della strada che stiamo percorrendo

Tutta la stampa e le emittenti radio televisive, dal 20 luglio scorso, testimoniano l'immediato inizio della campagna elettorale. Meloni, Salvini e Berlusconi, discutono (si azzuffano) su seggi, su chi sarà ministro, ecc.... . Conte, respinto forse solo momentaneamente da destra e sinistra, è tentato di scavalcare il PD a sinistra.

Grillo dovrebbe bere l'amaro calice riguardando e rivivendo l'incontro con Renzi premier, nel 19 febbraio 2014 in cui non lo fece parlare. Improvvisò un autentico, grande show, attività che gli riusciva, e gli riesce, meglio.

Arrivò, alla fine, dopo tante suppliche del paziente Renzi, a concedergli un minuto per parlare. Ma ci ripensò immediatamente e non volle ascoltarlo neanche per pochi secondi. Ora come ora (magari domattina avranno cambiato idea) nessuno vuol sentire più lui e il suo malfermo e malconcio figlio, figliastro, erede o diseredato, Conte.

Incontro da tele-teca, di importanza storica, che mostra la parabola del M5S che entrerà nei libri, come emblema, a monito dei tantissimi aspiranti rivoluzionari che non si rendono conto di ripercorrere strade già battute. 

Tutti concordano nel prevedere una vittoria del Cdx che però potrebbe rivelarsi, a breve, una vittoria di Pirro, se i tre non si mettessero d'accordo su come risolvere il problema più urgente e importante che il mondo ha davanti: come fermare la guerra in Ucraina o, per lo meno, come poterne uscire.

La posizione dei tre partiti e le sensazioni che si ricavano sulle loro attuali convinzioni, rendono le cose molto complicate. Sentite le dichiarazioni precipitose della Meloni da leader "in pectore" della coalizione che ha parlato anche per gli altri di fedeltà alla Nato e all'atlantismo, chissà in quanti, italiani e non, avranno ripensato alle rassicurazioni di Badoglio, quando disse "la guerra continua".

Tutti lodano la Meloni, per la progressione dei suoi consensi da sondaggi e simulazioni elettorali. Eppure, quello che Franco Battaglia definisce l'unico "neo" della Meloni, in un articolo su La Verità del 27/7, a me sembra, al contrario, un errore madornale, dovuto alla sua natura impulsiva e, forse, al desiderio di partecipare in qualche modo, finalmente, a un'azione che sembrava corale di tutto il governo: l'appoggio convinto a inviare armi all'Ucraina, per farle vincere la guerra.

Sempre all'opposizione e tutti a lodare la sua coerenza, avrebbe fatto molto meglio a giocare sotto tono, la carta della partecipazione italiana a una guerra che non ci riguarda, non dovrebbe riguardare la Nato e che potrebbe precipitare in un conflitto a livello mondiale. 

Quindi, l'unico "neo" della Meloni può portare il Cdx a una catastrofica vittoria di Pirro.

Si tratterebbe di un neo, "spia" di un tumore maligno della pelle e che andrebbe estirpato al più presto.

L'argomento di gran lunga più importante e insidioso è quello di come far cessare il conflitto e le conseguenze negative che stiamo subendo. Le ultimissime voci sono davvero allarmanti, prevedendo ad agosto il precipitare della situazione.

Voci basate su articoli della stampa russa, sulle dichiarazioni di Macron, preoccupato da un allargamento della guerra e su dichiarazioni esplicite di Kissinger, per cui ci sarebbe un parallelismo tra la situazione attuale e la fase della prima guerra mondiale in cui lo stallo servì agli eserciti contrapposti per prepararsi al grande attacco.

Anche in questi giorni ci sarebbe uno stallo voluto sui campi di battaglia, per permettere ai russi di riorganizzare le truppe impiegate e agli ucraini di poter sfruttare le ultimissime armi in arrivo. Le due parti si starebbero quindi preparando entrambe a un attacco. Saremmo allora vicini allo scontro che inizierebbe nel mese d'agosto, direttamente tra la Russia e la Nato. E questo sarebbe l'inizio della terza guerra mondiale.

Non condivido il giudizio di Battaglia, così positivo sulla Meloni, da ritenere che abbia solo il "neo" della posizione assunta sulla guerra. Ho scritto diverse volte che Giorgia ha dimostrato in continuazione d'essere la rovina del Cdx e, se non si affretterà a modificare tale posizione, dimostrerà a breve di far ottenere al Cdx, una vittoria di Pirro.

Perché, prima o poi, la ragione e l'istinto di conservazione, porteranno sempre più europei a rendersi conto dell'assurdità della strada che stiamo percorrendo.

La Nato deve essere sostituita da un'alleanza militare tra nazioni che si difenderebbero da attacchi esterni, ma che non andrebbero a caccia di situazioni come quella libica, iugoslava, ucraina, tanto per nominare solo le ultime tre, in cui lei non doveva assolutamente intervenire.

Conclusione: la scalpitante aspirante e un po' rozza (politicamente) prima donna Capo di un nostro governo, ha una vera grossa opportunità di passare alla Storia, come una politica lungimirante: se l'Italia imitasse la Spagna di Franco, allo scoppio dell'ultima guerra mondiale, si porterebbe dietro Francia e Germania, tanto per cominciare, facendo saltare l'automatismo strabico della Nato.

Certamente dovrebbe subire i più acidi e provocatori insulti di Enrichetto, dopo i tanti elogi ricevuti a parole e fatti a scopo di infilare motivi polemici col Presidente del Paradiso SpA, Berlusconi e di invidia, gelosia col non reattivo Salvini.                                 

Ma questa delusione, una sua bella medaglia, sarebbe argomento da rotocalchi.