Armi, FI: "Lega? Opinioni personali ininfluenti. Cdx compatto sull'Ucraina"

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, risponde ai dubbi leghisti sulle nuove armi a Kiev

Di Alberto Maggi
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 Antonio Tajani e Paolo Barelli 
Politica

Barelli (FI): "I fatti sono chiarissimi: la maggioranza di governo ha votato compatta la tesi di difendere l'aggredito, l'Ucraina, dall'aggressore, la Russia. Questi sono i fatti e il resto sono chiacchiere"

 

"Forza Italia crede ed è leale alle decisioni prese a livello europeo e dalla Nato nell'indicare che chi è stato aggredito, l'Ucraina, va difeso. Mentre va censurato l'aggressore, ovvero la Russia. Una posizione votata anche dal Parlamento italiano e non solo dalle forze di maggioranza ma anche da molte delle opposizioni. Al di là delle boutade e delle idee personali dei singoli, sul piano istituzionale, politico e formale sono chiare le decisioni prese a livello europeo e dal Parlamento italiano".

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, risponde così ai dubbi espressi ieri da diversi esponenti di spicco della Lega (il capogruppo al Senato Romeo, il vicesegretario del Carroccio Crippa e il vicepresidente del gruppo Patrioti al Parlamento Ue Vannacci) sulle nuove armi che la Nato ha deciso di inviare a Kiev nel corso del vertice dell'Alleanza atlantica a Washington.

"Ognuno è libero di esprimere ciò che pensa, ma i dati formali  scritti come sulla pietra sono quelli presi dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo, dalla Nato e dal Parlamento italiano. Il resto sono opinioni personali ininfluenti. Su questioni delicatissime come queste ci si deve attestare agli atti formali che rappresentano la sostanza. In aula alla Camera e al Senato è stato deciso il sostegno anche militare alla difesa dell’Ucraina e la censura della Russia da tutti i partiti della maggioranza, Lega inclusa, con l'esclusione di pochissimi dell'opposizione. Tutti tifiamo per la pace che però si fa in due e non può dipendere dall’aggredito. I fatti sono chiarissimi: la maggioranza di governo ha votato compatta la tesi di difendere l'aggredito, l'Ucraina, dall'aggressore, la Russia. Questi sono i fatti e il resto sono chiacchiere", conclude Barelli.