Armi all'Ucraina, nuovo decreto. C'è il via libera da Draghi e Guerini

L'Italia continua a sostenere militarmente Kiev

Politica
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Draghi in Parlamento: "L'Ucraina deve difendersi"


Un nuovo decreto interministeriale per l'invio di armi all'Ucraina, il quarto, dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni.

Il provvedimento dovrà ottenere il via libera del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e sarà quindi anticipato al Copasir.

Anche in questo caso, come nei precedenti, il testo sarà secretato. Il governo invierà alle forze ucraine equipaggiamento, mezzi blindati armati per trasporto del personale e artiglieria pesante.

Oltre alle armi a media gittata inoltre, potrebbero essere inviate a Kiev anche armi a lunga gittata, riferisce ancora il quotidiano, "sulla scia di quanto fatto da Germania e Gran Bretagna".

La decisione dell'esecutivo di continuare a sostenere il governo ucraino anche sul piano militare dopo l'invasione russa, era stata ribadita dallo stesso Draghi martedì e mercoledì in Parlamento e le Camere hanno approvato una risoluzione con le comunicazioni del premier in cui si ribadisce il sostegno all'Ucraina.

Sulla decisione del governo resta ancora la perplessità del M5S di Giuseppe Conte, dopo lo strappo con Luigi Di Maio che ha portato il ministro degli Esteri alla scissione dai pentastellati. Conte, intervenendo al convegno dei giovani industriali, ha ripetuto che la via maestra che l'Italia dovrebbe seguire e' quella della diplomazia.

"Credo che l'Italia debba essere protagonista nei consessi internazionali nell'imprimere un'escalation diplomatica - ha detto Conte - l'Italia ha grande capacità di dialogo. Con il grande sforzo di Usa e Gb, qualche fucile in più dall'Italia aiuta poco la causa comune", ha aggiunto.

"Secondo il mio punto di vista l'Ucraina deve difendersi - aveva detto Draghi in Parlamento prima del Consiglio europeo - le sanzioni e l'invio di armi servono a questo. L'altro punto di vista è diverso: 'l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni e non dobbiamo mandare le armi. La Russia è troppo forte, perché combatterla. Lasciamola entrare, lasciamo che l'Ucraina si sottometta, dopotutto cosa vogliono questi'", aveva aggiunto il premier replicando polemicamente alle posizioni dei parlamentari che avevano contestato l'invio di armi a Kiev.

Dopo il voto delle Camere la linea del governo resta quindi quella di una nuova spedizione di materiale militare a Kiev. E un nuovo decreto interministeriale sara' varato a breve.