Assegno unico, ira delle opposizioni. "Va rafforzato, non eliminato". Reazioni

Insorgono Pd, M5S e Italia Viva dopo le ipotesi di un taglio del sussidio

di Redazione
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Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato
Politica

M5S: "Proveranno a dire che hanno confermato qualche bonus alle madri, ma senza dire che nel frattempo tagliano l'assegno unico"


Il governo lavora al cambiamento dell'assegno unico per i figli, introdotto dall'esecutivo Draghi nel 2021. Lo riporta Repubblica (smentita dal Centrodestra su Affaritaliani.it e dal Mef), sottolineando come la misura valga circa 20 miliardi e riguardi ogni anno oltre sei milioni di famiglie e 10 milioni di figli. Il piano per rivederla andrà nella prossima manovra, scrive il quotidiano, ed è affidato alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella che poi passerà il dossier al ministero dell'Economia.

Secondo La Repubblica l'idea è quella di tagliare l'assegno base da 57 euro a figlio che oggi va alle famiglie che non presentano l'Isee o ne hanno uno troppo alto, sopra i 45mila euro. Questo per spostare più risorse alle famiglie molto numerose, con disabili, con una storia di lavoro radicata in Italia. E, come accaduto col reddito di cittadinanza, dovrebbe cambiare anche il nome, non più assegno unico dunque.

Tra cancellazione di assegni familiari, detrazioni e vecchi bonus per 14 miliardi e l'aggiunta di 6 miliardi freschi - sottolinea ancora il quotidiano - l'assegno pesa sul bilancio dello Stato 20 miliardi strutturali e si rivaluta in base all'inflazione. Quest'anno vale il 5,4% in più dell'anno scorso, da un minimo di 57 euro a un massimo di 200 euro al mese per un minore, con maggiorazioni a figli non autosufficienti e disabili, mamme lavoratrici, figli oltre il secondo. Spetta anche per i figli tra i 18 e i 21 anni, seppur dimezzato nell'importo. Nel 2022, primo anno di erogazione, la spesa è stata di 13 miliardi, mentre l'anno scorso è salita a 18 miliardi. Quest'anno dovrebbe aggirarsi sui 20 miliardi, con l'Inps che nei primi sei mesi segna già 10 miliardi.

Insorge l'opposizione. "Altro che attenzione alla famiglia, come ripete il mantra sovranista. Il governo si prepara a smontare l'assegno unico per i figli dimostrando, ancora una volta, di essere interessato solo a fare propaganda", afferma il presidente dei deputati di Italia Viva Davide Faraone.

"Vorremmo capire meglio se quella di colpire più deboli e famiglie è la cifra del governo della 'cristiana' Meloni", attacca il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "Se il Governo cancellasse l’assegno unico, la più importante misura a sostegno delle famiglie con figli, commetterebbe un clamoroso errore. La Meloni e Giorgetti smentiscano subito questa notizia. Di fronte ad una crisi demografica sempre più grave, l’assegno unico va rafforzato, non certo eliminato". Lo scrive su X il senatore del Partito democratico, Antonio Misiani.

"Lo schema sara' molto semplice: provare a vendersi un qualche intervento impalpabile, guardandosi bene dal dire che tutto intorno e' stato, e' e sara' un festival di tagli, tali da annullare qualsiasi agevolazione il Governo dovesse riuscire a mettere in Manovra. Proveranno a dire che hanno confermato qualche bonus alle madri, ma senza dire che nel frattempo tagliano l'assegno unico; diranno che sono riusciti a mettere due spiccioli in piu' nella busta paga del ceto medio, senza dire che quello stesso beneficio sara' piu' che annullato dai tagli alla sanita', alle pensioni, agli investimenti e dalla dilagante compressione salariale. Quello della Destra e' il classico giochino neoliberista. Ingannare gli italiani magnificando qualche misura, senza dire che una slavina di tagli collaterali fagocitera' quella stessa misura. Il Governo Meloni ha gia' tagliato 58 miliardi in 20 anni alle pensioni; ha tagliato 10 miliardi agli investimenti tra Piano complementare, Fondo sociale di coesione, Fondo perequativo infrastrutturale e Fondo opere indifferibili; ha tagliato le risorse alla sanita' pubblica facendole risprofondare, in rapporto al Pil, al livello piu' basso dal 2007. E' un colossale inganno meloniano, mai cosi' nitido come alla vigilia di questa sessione di bilancio". Cosi' in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera.




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