Il governo discrimina vedove e vedovi. Penalizzate le famiglie monogenitoriali
Assegno unico, tante promesse e zero fatti dal governo di Centrodestra
Un emendamento presentato dall'ex ministra Elena Bonetti alla Legge di Bilancio è stato clamorosamente bocciato
Il governo di Centrodestra guidato da Giorgia Meloni penalizza e discrimina vedove e vedovi con figli, in molti casi anche piccoli e in tenera età. Non è un'opinione, è un fatto. Incontrovertibile. Ineluttabile. Dal mese di ottobre l'Inps, applicando la legge, ha tolto la maggiorazione di 30 euro a figlio per le famiglie monogenitoriali nell'assegno unico perché il secondo coniuge non lavora.
La legge, fatta con il governo Draghi, non prevedeva il caso specifico di vedove o vedovi, o di ragazze madri, ad esempio. Tutti i gruppi politici, ai massimi livelli, hanno assicurato in queste settimane, sollecitati da Affaritaliani.it, che si trattava di un'ingiustizia da sanare. Un'assurdità. Per forza che il secondo coniuge non lavora, è morto! Di fatto, per lo Stato italiano che la moglie o il marito (o la compagna o il compagno) siano sul divano a guardare la tv o al cimitero è la stessa identica cosa. Allucinante. Incredibile. Ma vero.
Un emendamento presentato dall'ex ministra Elena Bonetti alla Legge di Bilancio è stato clamorosamente bocciato. Il governo Meloni, con Salvini e Tajani vicepremier, regala milioni e milioni di euro alle squadre di calcio, per salvare il campionato, ma non trova i soldi per sanare una gravissima discriminazione nei confronti di chi nella vita è stato già duramente colpito dalla sfortuna. Una sola parola: vergogna.