Europarlamento, chi sono gli assistenti. Stipendio fino a 7mila euro al mese

Figure finite nella bufera per lo scandalo Qatar

Politica

Non è necessaria la laurea per fare l'assistente


Una carica molto ambita in particolare dai giovani: diventare assistente di un parlamentare europeo. La figura è diventata attualissima in questi giorni con lo scandalo delle tangenti del Qatar legate ai mondiali di calcio che ha travolto l'eurocamera e in particolare il gruppo dei socialisti. Quello dell'assistente di un parlamentare Ue è il ruolo tra i più ambiti per i ragazzi che approdano a Bruxelles in cerca di lavoro. Per ricoprire questo ruolo serve un master in studi europei nella capitale belga o al Collegio d'Europa di Bruges, ma i background possono essere diversi e non è necessariamente richiesta la laurea per fare l'assistente.

È a discrezione dell'eurodeputato scegliere i propri collaboratori in base alla fiducia riposta nella persona, all'impegno dimostrato in campagna elettorale, alle competenze rispetto alle Commissioni affidate al deputato, all'esperienza maturata nelle istituzioni europee, alla conoscenza delle lingue straniere (l'inglese è un pre-requisito, ma serve almeno un'altra lingua europea scritta e parlata in modo corretto, preferibilmente francese o tedesco). L'assistente può avere un ruolo di segreteria e gestione dell'ufficio o di consulenza politica. Ma che cosa attrae questi giovani, che spesso hanno un curriculum di tutto rispetto e che devono scegliere di vivere per un periodo a Bruxelles? In genere vedono questa esperienza in modo temporaneo. C'è, però, anche chi sceglie di rimanere per due o tre mandati, quindi, per dieci o quindici anni.

I contratti dei collaboratori sono emanati direttamente dal Parlamento Europeo e sono legati alla durata della legislatura dell'europarlamentare. Gli stipendi sono decisamente appetibili rispetto alla situazione generale di precarietà e disoccupazione giovanile: 1.680 euro è il salario di livello minimo di un assistente e può arrivare fino a 7mila euro al mese. Varia in relazione alle competenze e al ruolo: è a discrezione del deputato. Vantaggi e benefit non sono pochi. E' prevista un'indennità in caso di perdita del lavoro: circa il 60% dello stipendio. Possono sembrare alte queste cifre per il nostro Paese, ma sono in linea con gli stipendi di altri Paesi Ue.

In Italia si ha spesso l'idea che gli assistenti siano dei portaborse, segretari molto ben pagati ma gli assistenti parlamentari hanno diverse responsabilità dalla preparazione degli emendamenti, nei rapporti con il gruppo politico, nei lavori di commissione. Preparano materiali per le missioni, le sedute plenarie a Strasburgo, i rapporti con le lobby e l'elettorato in generale. Un lavoro dove è fondamentale il rapporto di fiducia tra il parlamentare e il suo assistente.

Il giovedì sera, quando in genere i lavori parlamentari si possono dire conclusi, Place Luxembourg, la piazza difronte il Parlamento Ue, si riempie di assistenti e stagisti che si ritrovano per un aperitivo e un drink. Si tratta di un appuntamento immancabile per chi vuole vivere non solo nelle istituzioni europee ma vuole anche un po' di socializzazione.

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