Sondaggi: la tentazione del voto disgiunto (e proibito). Rischiano FI e Azione

Gli spostamenti da Berlusconi a Calenda possono indurre in confusione gli elettori: attenzione, così si annulla la scheda

di Alessandro Amadori*
Politica
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Non tutti lo sanno, ma col Rosatellum il voto disgiunto non è ammesso: si annulla la scheda

 

Un fenomeno interessante in cui ci si è imbattuti , nei sondaggi degli ultimi giorni, è quello del voto potenzialmente “disgiunto”. A cosa ci si riferisce? Ci si riferisce al fatto che un elettore, in realtà sbagliando rispetto ai meccanismi di voto previsti dalla legge (e quindi portando all’annullamento della scheda), dia il proprio voto a un candidato uninominale e poi anche alla lista appartenente a un'altra coalizione. In altre parole, quel voto appunto disgiunto (un candidato da una parte, una lista diversa dall’altra) che è possibile a livello comunale e regionale, non è invece possibile in queste elezioni politiche. 

Il segnale che, come ricercatori, abbiamo raccolto, è che un certo numero di elettori potrebbe cadere in questo errore. Quanti? Una stima orientativa fornisce una dimensione attorno al 2%. E la cosa interessante è che la probabilità di errore è maggiore per due specifici partiti, ossia Forza Italia e Azione/Italia Viva.

Del resto, il fenomeno è comprensibile. Essendovi stato, nelle scorse settimane, un passaggio significativo di personaggi proprio da Forza Italia a Calenda/Renzi (Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, solo per citare i più noti), non sorprende che un elettore potrebbe essere tentato di mettere una croce sul nome di un candidato uninominale (associato in precedenza a Forza Italia, ora in Azione/Italia Viva) e però, contemporaneamente, anche su una diversa lista nel proporzionale (Forza Italia). 

In conclusione, il passaggio di alcuni candidati di Forza Italia alla lista Calenda/Renzi ha generato spaesamento, e va concretamente contemplata la possibilità che i candidati conosciuti siano distribuiti tra le due liste, portando gli elettori a votare uno schieramento nella scelta uninominale e l’altro schieramento/lista nella scelta proporzionale, annullando di fatto il voto. Con un conseguente danno per entrambe le formazioni.

 

*Direttore Scientifico Yoodata