Autonomia, il governo tira dritto. Lep e costi standard: Regioni ai raggi X

La premier Meloni: "Nessun territorio resterà indietro". Il governo stabilirà dei parametri minimi da rispettare

Politica

Autonomia, ecco le Regioni che l'hanno già chiesta: il dettaglio

Il governo tira dritto sulle autonomie regionali. La premier Meloni vuole accelerare: "Lo faremo in tempi rapidi" e si studiano le regole da far rispettare. La Costituzione all’articolo 116 - si legge sul Corriere della Sera - consente a ogni Regione a statuto ordinario di chiedere un ampliamento delle proprie competenze legislative in 23 materie molto rilevanti, tra quelle elencate nell’articolo 117. È il regionalismo differenziato. Lombardia e Veneto avevano chiesto di gestire tutte e 23 le materie, dai giudici di pace alla tutela dei beni culturali e ambientali, il Piemonte ne ha chieste 12 e l’Emilia Romagna 15. La Liguria punta sulla gestione esclusiva delle grandi reti di trasporto. Puglia e Campania sulla sanità.

Autonomia, senza requisiti minimi si passa alla spesa storica

Per l'autonomia - prosegue il Corriere - serve raggiungere alcuni parametri, chiamati Lep. Si tratta di livelli essenziali delle prestazioni che devono costituire il minimo garantito in tutto il territorio nazionale. Li determina lo Stato. Questa la bozza della riforma che sta studiando il ministro Calderoli. L’articolo 3, comma 2 della bozza di testo in discussione stabilisce che «entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge» vengano «determinati i Lep». Se entro un anno dall’entrata in vigore non fossero stabiliti i Lep, il trasferimento di funzioni deve avvenire sulla base della spesa storica. L’ammontare effettivamente speso in un anno per l’offerta di servizi ai cittadini.

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