Autonomia, Meloni va all'attacco: "Dall’opposizione toni da guerra civile"
Autonomia/ La premier: "Noi siamo patrioti, andremo avanti senza farci intimorire. Sulle riforme Occhetto più avanti di Schlein"
Meloni va all'attacco: "Dall’opposizione toni irresponsabili da guerra civile". VIDEO
Riforma dell'autonomia: la premier Giorgia Meloni va all'attacco, pubblicando un video sul suo profilo Instagram in cui accusa l'opposizione di utilizzare toni irresponsabili "da guerra civile". "Noi siamo patrioti che sanno qual è il verso della bandiera quando si sventola e lavoriamo affinché tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti. Una parlamentare M5s ha evocato per me Loreto e la sinistra manda in giro liste di proscrizione. Io penso che i modi violenti della sinistra siano una difesa disperata dello status, quo una difesa del privilegio che ha garantito alcuni a scapito della maggioranza degli italiani. Noi abbiamo promesso di cambiare le cose andremo avanti senza farci intimorire sempre nell'interesse della nazione", ha affermato Meloni.
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"L'opposizione usa irresponsabili toni da guerra civile perché non ha argomenti nel merito, io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull'autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo" rimarca la leader di Fdi. "Contro tutte le riforme la sinistra è scatenatissima, ci accusano di ogni nefandezza. Sul fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori, ci dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto la politica ma la riforma non consente più al Parlamento di eleggere i membri del Csm, quindi sono smentiti. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria ma lo voleva Occhetto 30 anni fa in pratica lui era più avanti della Schlein", ha detto Meloni nella diretta Facebook.
"La cosa più ridicola è l'opposizione scomposta sull'autonomia. Ci accusano di voler spaccare l'Italia ma vale la pena di ricordare alcuni antefatti: l'idea di attribuire più autonomia non è un'invenzione del centrodestra e della sottoscritta ma un principio presente in Costituzione con il titolo V, riforma varata nel 2001 approvata a colpi di maggioranza sotto il governo di Amato, un governo della sinistra e confermata dagli italiani con il referendum", ha affermato Meloni. "Noi abbiamo, ha sottolineato, individuato una cornice di regole per dare attuazione all'autonomia differenziata e lo facciamo ora perché diverse regioni hanno chiesto di dare seguito a quella riforma. Lo hanno fatto regioni come la Lombardia ed il Veneto governate dal centrodestra che hanno fatto anche dei referendum ma anche l'Emilia Romagna a guida Pd lo ha fatto nel 2018. Ma anche molte altre regioni hanno chiesto più autonomia come la Liguria ma anche la Toscana a guida Pd, perfino la Campania di De luca che oggi si straccia le vesti di De Luca. Difficile dire che Elly Schlein non fosse d'accordo con De Luca visto che lo ha candidato alle elezioni. Bonaccini nel 2018 definiva l'autonomia un'opportunità".
"La piena attuazione dell'autonomia si definirà nei prossimi anni. Se qualcuno avrà delle obiezioni da fare le faccia la merito non a scatola chiusa facendone una campagna ipocrita. Noi abbiamo stabilito a quali condizioni sia possibile dare alle regioni più autonomia. Noi abbiamo inserito i Lep, perché le disparità sono date dal fatto che nessuno si sia mai posto il problema di stabilire quali debbano essere i livelli minimi da garantire per evitare cittadini di serie a e b. La sinistra non se n'era accorta quando avviava gli accordi con le regioni. Con la nostra legge si possono avviare non si possono avviare gli iter per l'autonomia senza che prima siano stati stabiliti i Lep", dice ancora Meloni.