Autonomia, regge il patto nella maggioranza. Respinte le mozioni delle opposizioni sullo stop
I deputati delle minoranze insorgono e urlano "vergogna"
Autonomia, Borghi (Iv) a Calderoli: "Non ci faremo tappare la bocca"
Regge il patto nella maggioranza sull'autonomia dopo il parziale stop della Corte costituzionale. L'Aula della Camera ha respinto la mozione unitaria delle opposizioni sull'Autonomia differenziata. La mozione impegna il governo a sospendere con immediatezza le intese e i negoziati con le Regioni, e a "a non procedere alla stipula di alcuna intesa". Si chiede inoltre di "sospendere ogni attività del Comitato per l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di diritti civili e sociali (Clep) e a non tenere conto delle relazioni prodotte". Inoltre, al terzo punto, la richiesta all'esecutivo è di impegnarsi "a mantenere i rapporti tra governo e Parlamento nell'alveo della correttezza istituzionale, in particolare garantendo il rispetto dei principi e delle regole democratiche e scongiurando derive illiberali, fondate unicamente sui rapporti di forza".
Protesta delle opposizioni in Aula alla Camera dopo la bocciatura della mozione unitaria che chiedeva lo stop all'iter dell'Autonomia differenziata. I deputati del centrosinistra, dai banchi, hanno esposto le bandiere d'Italia. Con i tricolori in mano, alcuni hanno intonato l'Inno di Mameli, altri hanno gridato "vergogna".
Autonomia, Borghi (Iv) a Calderoli: "Non ci faremo tappare la bocca" - "Chiediamo la convocazione della conferenza dei capigruppo. Vogliamo capire come il governo intenda procedere dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha stroncato l'impianto di una normativa varata dal parlamento. Al ministro Calderoli diciamo sommessamente ma fermamente: 'continueremo a parlare, a dire la nostra opinione, non ci faremo tappare la bocca'". Lo dice nell'Aula di Palazzo Madama il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva, prendendo la parola sull'ordine dei lavori. "Questa legge sull'Autonomia sembra ora figlia di nessuno. Calderoli - spiega Borghi - dice che si può fare in fretta, Meloni sotto sotto tira un sospiro di sollievo, mentre, al G20, si mette ad attaccare i giornalisti che hanno l'ardire di farle domande. Forza Italia è arrivata dire: 'Meno male che c'è la Consulta', dopo aver votato la legge oggi smontata. Tutto questo impone che il governo riferisca in Aula".
Leggi anche/ Ucraina, Vannacci (Lega) ad Affaritaliani.it: "Biden democraticamente delegittimato prende decisioni contro Trump che vuole la pace" - Affaritaliani.it