Banche, Gasparri (FI): "Nessuna nuova tassa ma misure che portano 1-2 miliardi nelle casse dello Stato"
"Salvini? E' facile prendere applausi criticando gli istituti di credito"
"Se restiamo sul piano degli slogan è ovvio che ha di più paga di più"
"E' ovvio che un banchiere paghi di più di un operaio. Le tasse si pagano in proporzione al reddito, chi ha di più paga di più. Comprendo la sintesi che si fa nei comizi e posso fare molti altri esempi simili: i sani aiutino i malati, i forti sostengano i deboli, così come i giovani gli anziani e le persone in salute quelle più fragili. Anch'io, ad esempio, aiuto persone fragili. Se restiamo sul piano degli slogan è ovvio che ha di più paga di più. Condivido quindi l'affermazione di principio indiscutibile che è assimilabile a tutti gli esempi che ho fatto e ad altri che potrei fare".
Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le parole di ieri di Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, che parlando della prossima manovra ha affermato 'paghino i banchieri e non gli operai'.
"Tutti in Italia pagano in proporzione a ciò che incassano. C'è un sistema progressivo di aliquote che tutti conoscono e chi guadagna 1.000 paga di più di chi guadagna 100. Poi - sottolinea Gasparri - c'è anche un supplemento fiscale, un'addizionale Ires del 4% che pagano le banche, ma questo non è facile da spiegare in un comizio. Però bisogna dirlo con chiarezza. Poi ci sono tanti tipi di banche: grandi, piccole, credito cooperativo, banche popolari, che in molti casi aiutano artigiani, piccole imprese e agricoltori. Vogliamo far salire il costo del denaro con inevitabili conseguenze sull'inflazione e sul costo della vita? Come noto, si tratta di una sistema a catena. Tutto ciò in un comizio non si riesce a spiegare. E siccome le banche sono detestate quanto i politici in Italia, forse di più, è facile prendere applausi criticandole. Parlare male delle banche certamente crea popolarità. Noi stiamo chiedendo alla Bce di continuare ad abbassare i tassi di interesse così di conseguenza scenderebbero tutti i tassi con un beneficio per il sistema Paese".
Il presidente dei senatori di Forza Italia aggiunge: "C'è poi un confronto in corso tra il sistema bancario e il governo. L'Abi ha delegato il proprio direttore generale che sta interloquendo con il Mef per trovare forme di maggiore collaborazione. Nessuna nuova tassa sulle banche, ma trovare insieme un modo per collaborare in maniera proficua. I vignettisti ignoranti de La Stampa mi hanno preso in giro perché ho parlato di tecnicalità, poveretti. Non sanno che ad esempio ci sono tassazioni che passano dal sistema delle banche, pagamenti che possono essere anticipati o differiti con effetti positivi. Una serie di misure, insomma, che possono portare a un vantaggio per le casse dello Stato che può ammontare anche a uno o due miliardi di euro. Nessuna nuova tassa sulle banche dunque perché questa si rifletterebbe in modo negativo su commercianti, agricoltori etc... E, a catena, su tutti i cittadini e le famiglie", conclude Gasparri.