Bandecchi ci ripensa: dimissioni ritirate. E da Terni sfida FdI per le Europee

Il sindaco di Terni ritira le sue dimissioni dalla carica di primo cittadino, e commenta su Affari: "Lezione servita. Ora andiamo in Ue"

di Eleonora Perego
Stefano Bandecchi
Politica

Stefano Bandecchi ritira le dimissioni da sindaco di Terni. E sfida Fratelli d'Italia per la corsa alle Europee

Colpo di scena, l'ennesimo, per la città di Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi, che meno di due settimane fa aveva annunciato le proprie dimissioni, ci ha ripensato. Affaritaliani.it ha raccolto le dichiarazioni a caldo del primo cittadino del comune umbro.

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Bandecchi, cosa è cambiato dall'8 febbraio scorso?

E' cambiato che la campagna politica messa in atto dalle opposizioni è stata così forte, determinante e significativa che mi ha convinto: non potevo lasciare in mano a degli scappati di casa la città di Terni e la nazione Italia.

Altro?

In aggiunta a questo c’è l’emendamento presentato ieri da Fratelli d'Italia al Senato, che dovrebbe far cambiare le regole per presentarsi alle Europee. Un emendamento che chiamerei “emendamento Bandecchi” gravissimo per la democrazia nazionale. Sono molto preoccupato per la stabilità democratica dell’Italia, dato questo governo di destra: questo emendamento lo trovo inopportuno, soprattutto a due mesi dalla presentazione delle liste elettorali.

E i dissidi interni ad Alternativa Popolare?

Sono stati tutti risolti. Il mio voleva essere uno scossone anche per i miei, e ci sono riuscito. All’interno della giunta non cambia nulla, andiamo avanti. Punto a far sì che il mio partito vada in Ue.

Un commento sull'essere indagato per resistenza a pubblico ufficiale?

Il sindaco, all’interno del consiglio comunale, è il primo pubblico ufficiale di quella sala, pertanto se viene aggredito da più persone si difende! Ma, in effetti, io non ho grande stima nella magistratura, quindi non mi sono meravigliato più di tanto nell'apprendere la notizia. Io non credo molto nella giustizia in Italia.

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