Bari, Emiliano: "Io dalla sorella del boss? Il codice penale non basta..."
Il governatore: "Alla città parlo così. I miei ricordi sono puntuali, esatti, Decaro era con me e dovevo difenderlo"
Bari, Emiliano: "L'episodio lo avevo già raccontato due anni fa. Ma la Destra in quell'occasione non disse nulla"
Michele Emiliano torna sulle polemiche scoppiate dopo il suo discorso a Bari, ma non torna sui suoi passi e riconferma l'episodio dell'incontro con la sorella del boss per "affidargli" l'assessore Decaro. "I miei ricordi - dice Emiliano a Il Fatto Quotidiano - sono puntuali, esatti. Antonio, allora mio assessore, stava per impiantare le telecamere e chiudere al traffico i vicoli di Bari Vecchia. Per chi era dedito al contrabbando e allo spaccio, al furto e all’estorsione le telecamere avevano il senso di una pugnalata mortale, un atto ostile, definitivo. Io vado lì perché conosco anche il colore degli occhi di quella gente in ragione del fatto che fino a qualche mese prima il sottoscritto li faceva arrestare, mica li conduceva a teatro. E vado lì perché una città si amministra anche con azioni di moral suasion. Ho teorizzato la costruzione di una rete antimafia sociale convinto come sono che il codice penale da solo non basta a piegarla".
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"Dico alla sorella del boss - prosegue Emiliano a Il Fatto - di capire e far capire che le misure che stava attuando l’assessore erano anzitutto provvedimenti a tutela della pubblica incolumità. E lì c’erano figli piccoli. Come sindaco mi facevo carico delle azioni del mio assessore e della responsabilità politica di coinvolgere chi è ai margini, farlo venire dentro al circuito civile. Io stavo parlando a Bari e infatti la città non crede a una parola di quel che dice la destra. E l’episodio, per la verità, due anni fa l’ho rievocato in un bel dibattito fatto a Telenorba con i maggiorenti del centrodestra. Né D’Attis né Gemmato, né Sisto in quell’occasione dissero alcunché, perché conoscevano il contesto. Decaro - conclude il governatore della Puglia Emiliano a Il Fatto - è altamente probabile che non conoscesse i volti che per me erano invece familiari, come è possibile che, abitando nei bassi che danno sulla strada, io mi sia fermato a parlare con la sorella e lui sia stato chiamato da qualcuno nei paraggi".