Redditi, Conte: "Io povero? No, ho risparmiato". Renzi: "Pago triplo di tasse"

Botta e risposta social tra il presidente del M5S e l'ex premier dopo le polemiche sulla documentazione patrimoniale dei leader politici

di redazione politica
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Redditi 2022, polemiche su Conte, la risposta di Renzi

La questione delle dichiarazioni patrimoniali dei leader politici, pubblicata nei giorni scorsi, è ancora oggetto di dibattito. Se da una parte Renzi è il politico più ricco, dall'altra, Conte, è quello più "povero".

Secondo i documenti depositati alla Camera, nel 2022 Matteo Renzi ha riportato il reddito più alto tra i leader politici, con 3,2 milioni di euro di reddito imponibile, mentre Giuseppe Conte ha dichiarato il reddito più basso, solo 24.359 euro, principalmente derivanti dalla carica di deputato.

"In queste ore alcuni media si occupano con tono scandalizzato dei redditi dei parlamentari. Lasciatemelo dire a voce alta, cari amici: sono fiero di aver contribuito con più di un milione di euro alla vita della comunità. E non mi vergogno di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno. Perché chi paga le tasse non si vergogna mai. Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti. Personalmente preferisco ammirare anziché invidiare, preferisco sorridere anziché recriminare, preferisco vivere anziché insultare. Buona giornata a tutti!". Lo scrive il leader Iv Matteo Renzi su Facebook.

Non è tardata la risposta di Conte che in un lungo post controbatte alle polemiche sui suoi redditi. "Ho fatto voto di povertà? No. Per fortuna la mia lunga carriera di professore e di avvocato mi ha permesso - e mi permette, con i risparmi accumulati - di condurre una vita agiata. Con entrate che sono state anche superiori rispetto a un pur alto stipendio da parlamentare. Mi sento fortunato per questo, anche se dietro questa fortuna si nascondono anni e anni di sacrifici. E la mia condizione economica agiata non mi impedisce di lottare politicamente per chi invece ha uno stipendio da fame o per chi non ha niente. Battaglie che continuerò a fare con determinazione. E su questo se ne facciano tutti una ragione". "Ho assolutamente evitato di spendere il patrimonio di conoscenze personali accumulato quando ero premier per ottenere incarichi al soldo di governi stranieri, fondi sovrani o società collegate. Cosa, questa, che ritengo assolutamente inaccettabile e profondamente immorale, in particolare per chi ha ricevuto un mandato parlamentare ed è retribuito coi soldi dei cittadini italiani". Aggiunge Conte: "Ho preferito declinare anche le varie offerte di agenzie internazionali che propongono cicli di conferenze ben retribuite in giro per il mondo, cosa, quest'ultima, che invece ritengo accettabile, se però accompagnata da precisi paletti che prevengano conflitti di interesse con il mandato parlamentare". "In questo momento vivo dello stipendio di parlamentare, sapendo che prima o poi tornerò a fare il professore e l'avvocato. A una parte di quello stipendio da parlamentare, come gli altri eletti del M5S, rinuncio". "E ci togliamo belle soddisfazioni, ve lo assicuro - continua - nel corso degli anni il Movimento ha raccolto e restituito alla collettività oltre 100 milioni di euro. Pochi giorni fa abbiamo destinato 1 milione di euro dei nostri stipendi alle popolazioni dell'Emilia-Romagna colpite dall'alluvione del maggio scorso. Qualche mese fa abbiamo distribuito 1.600 tablet a oltre 200 scuole italiane di tutta la penisola. Suggerisco a Fratelli d'Italia e a Gasparri di provare i brividi che danno queste emozioni", conclude Conte. 

All'ultima "frecciata" di Conte, risponde anche Calenda: "Da quando faccio il politico non accetto consulenze. Ho fatto un paio di cose ma ho sempre mandato i soldi ad Azione. Tu devi essere libero di prendere le tue decisioni in Parlamento senza influenze esterne". "Quando ho iniziato a fare politico mi offrirono di gestire un fondo di investimenti a Londra, non ci sono andato perchè ho scelto la politica. Sono amico di imprenditori ma non ho mai accettato di prendere soldi privatamente. Io mi regolo così e va benissimo che altri si regolino in altro modo ma non vengano a farci la morale", aggiunge Calenda. 

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