Berlusconi, fedeltà al Centrodestra: con Pd-M5S è "soluzione eccezionale"

Berlusconi: non rimarremo in un governo che tassa la casa

Silvio Berlusconi - Giorgia Meloni - Matteo Salvini (Lapresse)
Politica
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Silvio Berlusconi rassicura Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Al termine del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, Forza Italia resterà con gli alleati storici del Centrodestra, Lega e Fratelli d'Italia, senza pensare ad altri esecutivi con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. E' il messaggio politico principale che arriva dall'intervento dell'ex Cavaliere sulle pagine de Il Giornale. Stando a queste dichiarazioni di Berlusconi, perde quota l'ipotesi di un governo Draghi con una maggioranza eterogenea anche dopo le prossime elezioni politiche.

"Oggi Forza Italia è parte di un Governo di unità nazionale che noi per primi abbiamo proposto e che sta lavorando bene per far uscire il Paese dalla duplice emergenza sanitaria ed economica. È un impegno al quale partecipiamo con senso di responsabilità e spirito costruttivo, consapevoli del fatto che si tratta di una soluzione eccezionale, basata sulla convergenza fra forze politiche che sono culturalmente molto distanti fra loro e destinate a tornare a contrapporsi quando le circostanze saranno tornate alla normalità. Questo ovviamente ci porta ad accettare dei compromessi: il nostro programma lo realizzeremo pienamente dopo le elezioni del 2023 se, come spero e credo, gli italiani riporteranno Forza Italia e il centrodestra alla guida del Paese". Lo dice Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in un intervento sulle pagine de Il Giornale. "Sappiamo però anche che dalla crisi non si esce colpendo il risparmio degli italiani né sottraendo risorse al mercato immobiliare. Al contrario, dobbiamo usare una quota importante delle risorse disponibili per ottenere diversi obbiettivi coerenti tra loro: da un lato dare respiro ad un settore essenziale dal punto di vista dell'occupazione e dell'indotto, in grado di fare da volano alla crescita; dall'altro garantire chi ha investito nella casa, soprattutto nella prima casa; da ultimo infine ampliare l'offerta abitativa per favorire la nascita di nuovi nuclei famigliari spesso oggi osteggiata proprio dalla difficoltà di trovare casa a condizioni ragionevoli. Dunque un obbiettivo economico, sociale e civile al tempo stesso: vale la pena di perseguirlo, anche facendo qualche sforzo in più. Nel Governo, lavoriamo anche per questo", conclude.

Berlusconi: non rimarremo in un governo che tassa la casa - "La casa, per le famiglie italiane, è il primo degli investimenti, la prima casa in particolare è spesso il frutto dei risparmi di una vita o addirittura di più generazioni. È il luogo anche simbolico della stabilità, della sicurezza, della continuità familiare, dell'attaccamento alle proprie radici. Per questo ho detto più volte che per noi la casa è sacra". Così il leader di Forza italia, Silvio Berlusconi, in un intervento su Il Giornale, nel quale afferma che "non potremmo mai accettare una politica che penalizzasse la casa o l'investimento immobiliare". "Vi sono alcuni punti fermi - continua Berlusconi - che caratterizzano la nostra partecipazione a questo governo, proprio nell'ottica di favorire la ripartenza. Uno dei più importanti è il nostro deciso no a qualunque forma di patrimoniale e di ogni altra forma di tassazione che colpisca la proprietà immobiliare". "Per questo - aggiunge - abbiamo detto un convinto no alla revisione degli estimi catastali".