Gianni Letta in Italia, Draghi in Europa. La tela dei Berlusconi influenza governo e Forza Italia

Per ora l'obiettivo è spostare il governo verso il centro, ma in caso di crisi...

Di Alberto Maggi
Politica

Gli interessi dei Berlusconi sono strettamente legati all'Europa e a un rapporto solido e non conflittuale con Bruxelles e con i principali Paesi dell'Unione


Gianni Letta in Italia. Mario Draghi in Europa. Sono le due figure di primissimo piano che, per diversi motivi e con connotazioni politiche e istituzionali molto diverse, la famiglia Berlusconi - in particolare Marina e Piersilvio - fanno affidamento per tutelare, anche attraverso Forza Italia ma non solo, i loro legittimi interessi aziendali del gruppo Fininvest-Mediaset. E gli interessi sono strettamente legati all'Europa e a un rapporto solido e non conflittuale con Bruxelles e con i principali Paesi dell'Unione.

Tutto ciò che è sovranismo, quindi Lega e gruppo dei Patrioti al Parlamento Ue ma in parte anche alcune frange di Fratelli d'Italia, è fortemente inviso ai figli di Silvio Berlusconi. Basta vedere il Tg4 o Studio Aperto o il Tg5 che spesso aprono con Antonio Tajani, specie quando attacca la Banca Centrale Europea della "signora Lagarde" (parole del vicepremier e ministro degli Esteri) perché non taglia con velocità i tassi di interesse, difendendo quindi i grandi imprenditori e le banche, e al raduno leghista di Pontida danno solo pochi minuti al terzo o quarto servizio.

Antonio Tajani è stabilmente il segretario di Forza Italia, al momento non ci sono dubbi e resterà così a lungo. Non è previsto un ingresso in campo diretto di nessuno dei figli del Cavaliere. Che però, dietro le quinte, lavorano per spostare l'asse del Centrodestra e del governo verso il centro, grazie anche al harakiri di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Non ci vuole molto per capirlo. Le battaglie politiche degli azzurri - dalla cittadinanza con lo Ius Italiae al no secco alla tassa sugli extraprofitti degli istituti di credito - sono tutti frutto della visione di Italia che hanno Marina e Piersilvio.

Che cozza in parte con Giorgia Meloni ma soprattutto con Matteo Salvini e la Lega sempre più trainata dal generale Roberto Vannacci. Ed è per questo che in Italia Gianni Letta sta lavorando a rafforzare il ruolo centrista di Forza Italia ad esempio con l'uscita da Azione di Mariastella Gelmini e Mara Carfagna,, per ora "parcheggiate" in Noi Moderati di Maurizio Lupi. Ma che in prospettiva torneranno protagoniste in Forza Italia con il rilancio e l'obiettivo 20% alle elezioni politiche spesso evocato da Tajani. Allo stesso tempo, Draghi è il punto di riferimento in Europa.

Soprattutto con Ursula von der Leyen, con il Ppe e con tutto l'establishment di Bruxelles preoccupato dalle uscite sovraniste della Lega come quelle di Pontida. Quale sia l'obiettivo finale non è noto e nemmeno i protagonisti lo sanno. Al momento è condizionare l'azione del governo, in Italia e in Europa, in futuro, se l'esecutivo naufragasse nelle sue contraddizioni, potrebbe anche essere quello di una grande alleanza centrista con il Pd, Calenda e Renzi. Passando o no (dipende dai numeri in Parlamento) per nuove elezioni. E naturalmente Draghi presidente del Consiglio. Ovvero la maggioranza Ursula.




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