Berlusconi: "Letta in malafede sul Colle. Assoluzioni? Stop agli appelli"
"Presidenzialismo? Lo propongo dal 1995. Il processo è una pena che deve arrestarsi di fronte a una sentenza di assoluzione, in primo o in secondo grado"
Berlusconi: "Letta in malafede sul Colle, propongo il presidenzialismo dal 1995"
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi replica alle polemiche sulla riforma presidenziale: "Letta è in malafede, nessun avviso di sfratto a Mattarella. Da noi solo idee costruttive", chiosa il Cavaliere in una intervista al Giornale. "Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. A domanda specifica - spiega Berlusconi - ho solo detto una cosa scontata, lapalissiana, e cioè che una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all'elezione diretta del nuovo Capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che - ripeto - potrebbe peraltro essere eletto di nuovo". Berlusconi rivendica il tema del presidenzialismo "fin dal 1995". "Da allora non ho mai cambiato idea - dice -. Si tratta di attribuire finalmente agli italiani il diritto di scegliere direttamente chi debba guidare l'esecutivo, come avviene in America, come avviene in Francia".
Berlusconi: "Non chiedo nulla per me, a miei incarichi non ho pensato"
"Non ci ho pensato e, del resto, per me non ho nulla da chiedere. Dalla politica - e dalla vita - ho avuto tutte le soddisfazioni che potevo desiderare. Mi rimane solo il senso del dovere, al quale mi hanno educato i miei genitori, che mi impone di fare qualcosa per il mio Paese, per il Paese che amo". Lo dice il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, rispondendo in una intervista del direttore del Giornale Augusto Minzolini alla domanda se in caso di vittoria elettorale del centrodestra ricoprirà incarichi istituzionali.
Berlusconi: "Assoluzioni in primo grado non saranno più appellabili"
Sulla riforma della Giustizia "c'è ancora moltissimo da fare" e il prossimo governo dio centrodestra lo farà. Lo assicura il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che indica nella inappellabilità di tutte le sentenze di assoluzione anche di primo grado una delle priorità delle imminenti riforme. "Per quanto la magistratura sia costituita in maggioranza da persone serie e corrette - argomenta Berlusconi intervistato sul Giornale- esiste lo strapotere di una minoranza di magistrati che condiziona il corso della giustizia e che mette in pericolo la libertà di ciascuno. Occorre una riforma nel senso del giusto processo, che significa un processo che condanna i colpevoli, ma tutela gli innocenti. In questo senso la presunzione di innocenza è un principio fondamentale, che troppo spesso viene messo in discussione nel nostro sistema. Chi ha avuto la sfortuna di essere processato da innocente sa cosa questo significa, non solo per la persona indagata, ma per la sua famiglia, i suoi amici, le sue attività. Il processo è esso stesso una pena che deve arrestarsi di fronte a una sentenza di assoluzione, in primo o in secondo grado.Per questo chiediamo l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione".
Berlusconi: "Amareggiato dalla mistificazione del Pd"
Il leader di Forza Italia torna ancora sulla discussione riguardo al presidenzialismo e in un post su Facebook risponde così alle parole di oggi del segretario Dem Letta (recupera qui l'articolo): "Sono amareggiato, e per una volta permettetemi di dire anche profondamente indignato, per la mistificazione in atto da parte della sinistra delle mie parole sul Presidente Mattarella. Evidentemente al Partito Democratico e al suo leader non rimangono altri mezzi che quello di falsificare la realtà. È palesemente assurdo imputarmi un atteggiamento ostile verso il Presidente Mattarella, al quale ho sempre manifestato, in pubblico e in privato, rispetto istituzionale e stima personale".
"Basta ascoltare la registrazione della trasmissione di Radio Capital per smontare l’inganno della sinistra. Io mi sono limitato a rispondere a una domanda con una considerazione ovvia: il Capo dello Stato – e con lui anche il Governo e probabilmente lo stesso Parlamento - di fronte ad un profondo cambiamento costituzionale deciso dal Parlamento, delle regole e degli assetti istituzionali, dovranno essere rinnovati in base al nuovo dettato costituzionale. I tempi e i modi nei quali questo dovrà avvenire saranno ovviamente regolati da norme transitorie", aggiunge.
"Enrico Letta ha il coraggio di criticare me, falsificando le mie dichiarazioni, dopo essersi appena alleato con chi invece, come Luigi Di Maio, aveva addirittura chiesto l’impeachment, la messa in stato d’accusa di Mattarella per attentato alla Costituzione. Il tentativo del PD è quello di trasformare la campagna elettorale in uno scontro polemico, probabilmente per coprire la loro povertà di contenuti e le loro profonde divisioni.Ma questo fa male all’Italia. In una vera Democrazia, livore e menzogne non hanno nulla a che fare con il confronto delle idee e dei programmi. Ma non si illudano, i signori della sinistra: gli italiani non si fanno più ingannare".