Berlusconi ora parla come Meloni: “Sogno un grande partito conservatore”

Il leader di Forza Italia, in caduta libera nei sondaggi, sogna una fusione nel Centrodestra. E alla Manovra dà un "6"

Silvio Berlusconi
Politica

Berlusconi e il "grande partito conservatore"

Un grande partito “conservatore”, “cristiano” e “liberale”. È quello che “sogna” Silvio Berlusconi parlando di Forza Italia e del futuro, in un’intervista a Libero. Impossibile non fare caso alla terminologia adottata dal leader forzista. La stessa che contraddistingue la retorica di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. “Conservatorismo” e “cristianesimo”, appunto. Si, certo, c’è anche il liberalismo che si discosta dal timbro sociale del partito della premier. Ma per il progetto di fusione di Berlusconi, in caduta libera nei sondaggi, è questione superabile. L’idea di un partito unico di Centrodestra balena nella testa dell’ex premier da molto tempo. Almeno da dopo la dissoluzione del Partito delle libertà.

Nell’intervista rilasciata Berlusconi dà il voto alla Manovra. Un “6”, perché si aveva “poco tempo a disposizione e risorse limitate”, molte delle quali impiegate “per scongiurare gli effetti del caro-energia. Tuttavia “alcuni risultati importanti li abbiamo ottenuti: un primo aumento delle pensioni minime, almeno per i più anziani, e sono stati realizzati anche alcuni tagli fiscali".

Riguardo al futuro, elenca quali dovrebbero essere i prossimi obiettivi: "Dalla flat tax all'abolizione delle autorizzazioni preventive, dalla totale defiscalizzazione e decontribuzione per le nuove assunzioni dei giovani all'aumento delle pensioni, sono obiettivi che rimangono assolutamente validi e necessari". E rimarca: "Senza dimenticare una riforma della giustizia in senso garantista, secondo le linee indicate dallo stesso ministro Nordio, come ha ribadito il presidente Meloni nella conferenza stampa di fine anno".

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