Pascale: "Io estromessa da Ronzulli. Marina o Pierlsivlio si candidono"

L'ex fidanzata di Berlusconi: "Se alla Lega ci fosse Zaia..."

di Redazione
Silvio Berlusconi e Francesca Pascale
Politica

"Nell'intimità chiamavo Berlusconi amore"


Silvio Berlusconi avrebbe compiuto 88 anni il 29 settembre e la sua ex fidanzata, Francesca Pascale, che da giovanissima sbarcò ad Arcore e ci rimase per quasi 12 anni, apre le porte di casa sua a Roma a Maria Elena Barnabi di "Gente".

Siamo qui perché da quando Pascale si è separata dalla moglie Paola Turci – è avvenuto in maniera ufficiale a luglio a 5 anni dal loro incontro – la sua presenza in tv e sui giornali è diventata sempre più ingombrante. Francesca, da sempre antiproibizionista, si fumerà anche una canna durante il nostro servizio fotografico.  E, come scopriremo presto, ha anche voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. 

L'INTERVISTA DI GENTE A FRANCESCA PASCALE

Come ha festeggiato il compleanno di Silvio oggi? 
«Ho postato un video in cui diceva “Forza Napoli”. Diceva sempre che era un napoletano nato al nord».

Tra i due la gelosa era lei. 
«Gelosissima. Era tremendo (ride, ndr). Un giorno tornai a casa prima del tempo e non lo trovai solo. Mi disse: “È colpa  tua, sei rientrata prima!”».

Un ricordo che le è caro di quando vivevate insieme?
«La colazione. Sul tavolo c’erano mille quotidiani e ogni mattina bisognava leggerli tutti. Lui iniziava sempre da Il Fatto. Secondo me Travaglio e il dottore alla fine si sono anche un po’ voluti bene».

Il dottore?
«Non sono mai riuscita a chiamarlo Silvio. Non so perché».

Come lo chiamava?
«Dottore. Presidente. Berlusconi».

E nell’intimità?
«Mi imbarazza dirlo […] Mi faccio rossa, lo vede? Lo chiamavo amore. Mi manca. Mi manca ogni giorno». 

Però quando la vostra storia finì ufficialmente con un comunicato stampa nel marzo del 2020, poco dopo fu paparazzata a baciarsi con la Turci…
«Era già da un po’ che mi avevano allontanata dal dottore. L’ho salutato nella bara. Io che gli sono stata accanto tutti quegli anni».

Chi l’ha estromessa? 
«Licia Ronzulli. Lei e altri dicevano che ero un problema. Perché sostenevo i gay, parlavo a favore dei diritti civili, perché ero contraria al fatto che Forza Italia andasse nella pancia di Salvini, come invece voleva e fece poi la Ronzulli. Facevo rumore, casino, non stavo zitta. Forza Italia doveva far sentire la sua anima liberale, pensavo. Lo penso ancora».

Lei e Berlusconi parlavate di politica?
«Sempre. La mia militanza iniziò che avevo 18 anni. La Ronzulli invece la conobbi che era infermiera. Poi la ritrovai ad Arcore».

Perché Silvio non la difese?
«Era stato operato al cuore, era stanco. Forza Italia perdeva voti. La Ronzulli si insinuò, consegnò il partito a Salvini. È una persona cattiva. Ho subito delle malignità da questa donna».

Fu proprio la Ronzulli a presentare Marta Fascina a Berlusconi, che entrò ad Arcore come sua assistente.
«La cosa non mi stupisce, ma della Fascina non parlo».

Parliamo del suo matrimonio con la Turci?
«Le voglio bene. Ma quando il sentimento non è reciproco, bisogna rendersene conto sennò ti fai male». 

Di chi è la colpa?
«Preferisco parlare dei miei errori. Quando mi sono messa con Paola non potevo vedere più il Presidente, e per me è stato un trauma […] Mi sono buttata in questa relazione: abbiamo vissuto un anno a Villa Maria. Poi a Siena, in campagna, a casa mia. Poi al mare. Il matrimonio è stato bellissimo. Poi bisogna arrendersi alle evidenze […] Adesso sono nella fase della libertà. Ho bisogno di capirmi, sono in analisi sul lettino».

Cosa ha capito?
«Che con le donne ho più empatia, vado più d’accordo. Gli uomini o ti fanno la paternale o vogliono educarti. […]

Nella vita ha più tradito o è stata tradita?
«Tradita, direi. Sempre».

Ora le è venuta la voglia di impegnarsi politicamente.
«Il mio impegno c’è sempre stato. Ma è vero che adesso vorrei che il mio partito, che è Forza Italia, ritrovasse lo spirito liberale del suo fondatore e che guardasse ai diritti civili e sociali, all’eutanasia, all’aborto».

Vuole spostarlo a sinistra? 
«Ma chi l’ha detto che i diritti degli omosessuali sono di sinistra? Lo stato deve garantire e rappresentare tutti i cittadini. Meloni vede l’omofobia stando al governo, vede i ragazzi in difficoltà e non fa niente. Questa è la cosa più triste».

Marina Berlusconi ha detto che si sente più vicina ai valori della sinistra. Pier Silvio pare che scenderà in campo a giugno. Vi siete messi d’accordo?
«I rapporti con Marina sono belli, ho immensa gratitudine per la famiglia, che mi ha accolta quando ero così giovane e che si è presa cura di me».

Si favoleggia di una buonuscita di 20 milioni, oltre a un milione all’anno per lei dopo la rottura con Silvio.
«Ma chi le ha messe in giro queste cifre? Mi vengono sempre rinfacciate: “Ma non ti vergogni? Che femminista sei?”. No, non mi vergogno, per Berlusconi è stato naturale prendersi cura di me dopo tutti gli anni assieme […]».

Torniamo a Forza Italia. Si candiderebbe? 
«No. Sarebbe bello se lo facesse Pier Silvio, oppure Marina. È uguale al papà. Forza Italia del resto appartiene a loro, i 90 milioni di fideiussione della famiglia. Forza Italia non è di Ronzulli, né di Gasparri, né tantomeno di Salvini, che ha disprezzato l’essere umano, ha respinto una barca piena di disperati, donne e bambini e si dice cristiano. Pure con la cannabis light ce l’ha, e così 11 mila posti di lavoro sono a rischio. Se alla Lega ci fosse Zaia, sarebbe tutto diverso»

Chi le piacerebbe in Forza Italia?
«Vorrei che Mara Carfagna tornasse: ci ha dato la legge sullo stalking. E che tornasse anche Stefania Prestigiacomo, donna colta e liberale […]

Lei ha mai pensato a fare un figlio?
«Ogni tanto ci penso. Magari da sola, magari  in coppia, […]mi piacerebbe fare delle scelte senza avere il mio Stato contro […].».




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