Bertinotti: "Sinistra finita nel 1980. D'Alema? Serviva un postcomunista..."
"Francesco Cossiga mi confidò che serviva un post comunista per fare la guerra"
La sentenza di Bertinotti: "La sinistra è finita nel 1980. E su D'Alema premier..."
Con la durissima vertenza sindacale con la Fiat "terminò la storia della sinistra italiana del dopoguerra, il 14 ottobre del 1980". Ne è convinto Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione e già presidente della Camera che parla in un'intervista al Corriere della Sera. Dopo 18 anni la sinistra sarebbe arrivata a Palazzo Chigi con Massimo D'Alema.
"Ma quella è tutta un'altra storia. Ricordo che pochi mesi dopo la nomina di D'Alema a presidente del Consiglio, quando iniziò l'attacco della Nato contro Belgrado, Francesco Cossiga mi confidò che 'serviva un post comunista per fare la guerra'. A seguito della sconfitta del movimento operaio negli anni Ottanta, il capitalismo non solo si liberò del suo avversario storico ma inglobò anche coloro i quali sarebbero dovuti diventare i suoi nuovi avversari, portandoli al governo. E infatti in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e ovviamente in Italia, si affermarono i leader del centrosinistra, cioè quelli che avevano accettato la sconfitta del 1980 come una liberazione".
"Nel 1980 - conclude Bertinotti - il capitalismo si convinse che era l'ora dell'aut-aut in tutto l'Occidente. E decise di mettere fine al ciclo storico che negli anni Settanta aveva prodotto un forte avanzamento dei diritti sociali e civili. E in Italia la Fiat annunciò quattordicimila licenziamenti. La Fiat, che era stata madre e matrigna, luogo di repressione anti-operaia e di sicurezza del posto di lavoro, aveva pronunciato la parola indicibile".