Boccia a Mediaset, furia Meloni con i Berlusconi. Il sospetto di un "ricatto" per stoppare la riforma della Rai
L'ira di Palazzo Chigi per l'ospitata dell'ex amante di Sangiuliano a Carta Bianca. Si teme per il G7 della Cultura, Boccia potrebbe avere in mano documenti sensibili e riservati
Boccia a Mediaset, scontro tra la premier Meloni e la famiglia Berlusconi
Il caso Boccia-Sangiuliano non si spegne e la linea decisa dalla premier Meloni "basta parlarne" viene cancellata in un colpo solo dalla decisione di Mediaset e quindi della famiglia Berlusconi, l'ex amante del ministro verrà intervistata questa sera da Rete4 a È sempre CartaBianca, il talk in prima serata di Bianca Berlinguer. Anche altri programmi del pomeriggio di Mediaset avevano cercato la donna. La decisione di Mediaset è arrivata a Palazzo Chigi e ha causato - in base a quanto riporta Il Fatto Quotidiano - la furia della premier e dei suoi più stretti collaboratori. Il sospetto è che si tratti di un atto di guerra e si pensa subito a un "ricatto" della famiglia Berlusconi con cui i rapporti - prosegue Il Fatto - sono gelidi ormai da un anno.
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E in questo caso, ragionano le persone vicine alla premier, non si può nemmeno parlare di un'ospitata "a insaputa" dei Berlusconi come fecero credere da Arcore un anno fa con i fuorionda di Andrea Giambruno motivando la teoria con la "totale autonomia di Antonio Ricci" perché solo lui è così autonomo in azienda. Il sospetto - in base a quanto risulta a Il Fatto - è che i Berlusconi vogliano avvisare Meloni: non metta sul tavolo la privatizzazione della Rai o l’aumento del canone. Ma si teme anche per i documenti riservati sul prossimo G7 della Cultura che potrebbe avere in mano Boccia e che potrebbe decidere di rendere pubblici. Ora la paura è che la donna abbia avuto accesso anche ad altro oltre al programma della giornata. Nel mirino ci sarebbe il consigliere diplomatico di Sangiuliano Clemente Contestabile (a cui era rivolta la mail di Zuchtriegel sul programma) che potrebbe essere uno dei primi a saltare con Giuli ministro.
Appeso alle scelte del ministro è anche l’incarico da 30 mila euro di consulente musicale a Beatrice Venezi additato dalla Boccia come esempio di conflitto di interessi, perché il 19 avrebbe diretto la serata inaugurale del G7 a Pompei. Stranamente l’unico di cui nell'intervista a In Onda su La7 fa nome e cognome, forse perché - conclude Il Fatto - l’imprenditrice-influencer sa perfettamente che Venezi è amica personale di Giorgia Meloni e per niente di Sangiuliano, e che avrebbe cosi inferto un duro colpo alla premier, rea di averla trattata con sufficienza.