Boccia imprenditrice nullatenente. E spunta il retroscena: "Lei voleva che Sangiuliano lasciasse la moglie..."

Dubbi sul tenore di vita della mancata consulente dell'ex ministro. E retroscena "croccanti" del re del gossip

di redazione politica
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Boccia torna all'attacco: "Mai nessun ministro si è dimesso per un'amante. Dite la verità"

Maria Rosaria Boccia sembra non avere nessuna intenzione di far spegnere il caso legato alla sua mancata consulenza al ministero della Cultura degenerato poi fino alla questione intima con Sangiuliano e alle dimissioni dell'ex ministro.

L'imprenditrice, - riporta La Verità - che risulta nullatenente, sui social torna all'attacco: "Chi ha voluto la revoca della nomina? Una volta che un documento ministeriale è stato formalmente sottoscritto, non è possibile che venga eliminato o fatto scomparire senza un ulteriore e formale provvedimento amministrativo. È importante sottolineare che non può essere né stracciato né distrutto senza seguire le procedure legali e amministrative previste".

E al di là dell'improvvisata interpretazione giuridico-amministrativa, torna a chiedere: "Per quali motivi Sangiuliano si è dimesso? È opportuno sottolineare che, nella storia della Repubblica, non risulta che un ministro si sia mai dimesso per questioni legate alla sfera privata, come la presenza di un'amante".

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A mettere ulteriore pepe sulla vicenda Sangiuliano-Boccia ci pensa il fondatore di Dagospia: "Boccia - dice Roberto D'Agostino a La Repubblica - voleva essere la signora Sangiuliano, voleva che lui lasciasse la moglie. Gli avrebbe detto pure che era incinta. Un uomo di sessant’anni che viene trafitto dall’euforia del potere può perdere la testa. Come un adolescente il ministro si era innamorato". D'Agostino poi svela un altro retroscena. "Meloni in realtà - sostiene - voleva Giordano Bruno Guerri come ministro della Cultura, ma Sangiuliano ha cercato sponde in Vaticano, perché Guerri è stato scomunicato due volte. E la Chiesa si è fatta sentire".

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