"Boccia una 007? Le spie non vanno da Sangiuliano". Cresce l'ipotesi che Meloni licenzi il ministro. Inside
Parla Ettore Rosato (numero 2 di Azione e membro del Copasir)
MARIA ROSARIA BOCCIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE FASHION WEEK MILANO MODA, GENNARO SANGIULIANO MINISTRO CULTURA
Sangiuliano-Boccia, il caso dell'estate
Maria Rosaria Boccia un agente dei servizi segreti? Uno 007? Una spia? Le ultimissime rivelazioni sulla presunta consigliera del ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano fanno ingigantire il caso sempre di più. Boccia - prosegue il quotidiano La Repubblica - ha infatti nel suo telefono audio e video registrati durante gli incontri effettuati al ministero e fuori. Alcuni realizzati con il cellulare, altri con la telecamera negli occhiali. E questo dettaglio della telecamera con gli occhiali ha fatto ricordare a qualcuno i film sulle spie modello Guerra Fredda.
"Le spie fanno lavori seri e non credo che vadano dal ministro Sangiuliano", sottolinea ad Affaritaliani.it Ettore Rosato, vice-segretario di Azione e membro del Copasir. Anche fonti del Pd tendono a escludere questa pista in quanto gli 007 - spiegano dai Dem - si muovono con estrema riservatezza.
Ora la premier Giorgia Meloni dovrebbe far dimettere il ministro Sangiuliano? Secondo Rosato "è un bel problema suo. All'opposizione non conviene dare troppi consigli. L'unico modo per salvare Sangiuliano, che ne ha combinate di tutti i colori, è una campagna contro di lui perché in questo modo, come abbiamo visto con altri ministri, la maggioranza farà quadrato. Un consiglio a tutta l'opposizione: lasciamo che se la sbrighino loro, sono (la maggioranza ndr) sufficientemente incazzati con lui".
Da politico navigato, che idea si è fatto della vicenda? "Non prenderei strade strane per capire che cosa ci sia dietro. E' una persona che stava in uffici pubblici ed eventi pubblici senza alcun titolo. Stava in contesti dove non doveva esserci", conclude Rosato.
Certo è che la fiducia a tempo data da Meloni a Sangiuliano sta per scadere e fonti ai massimi livelli di Fratelli d'Italia a questo punto non escludono più nulla. La premier non vorrebbe un rimpasto e aprire un nuovo fronte nel governo con Raffaele Fitto in uscita dall'esecutivo per ricoprire il ruolo di vice-presidente della Commissione europea e commissario Ue, ma questioni di opportunità politica potrebbero presto portare Meloni a chiedere il passo indietro a Sangiuliano.