Bufera sulla moglie di Fratoianni candidata nel Csx. Lei risponde: "Sessismo"

Ma signora Fratoianni che c’entra il sessismo? Quello è l’ultimo rifugio dei deboli e di chi cerca facile scorciatoie

Di Giuseppe Vatinno
Elisabetta Picolotti
Politica
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Nicola Fratoianni e la moglie nel mirino 

Stanno girando in queste ore dei brutti rumors su una possibile candidatura della moglie del leader di Sinistra italiana Nicola FratoianniElisabetta Piccolotti, responsabile per l’Umbria di SI, laureata in lettere, lunga militanza in Rifondazione comunista potrebbe essere candidata ad un seggio. Ma già c’è stata una levata di scudi.

Tutto è nato con una intervista pubblicata sul Corriere della Sera in cui si apriva alla possibilità di un seggio. Infatti la Piccolotti dichiarava: “É solo un accordo tecnico, per togliere parlamentari alle destre». Capito? Si tratterebbe di un semplice e banale “accordo tecnico” per togliere i seggi alle destre, cuccandoselo però lei.

Subito dopo sui social e sui media è cominciato il tam tam arrivando perfino a dire che il posto alla moglie Fratoianni l’aveva avuto nell’ambito della contrattazione chiusa con il segretario del Partito democratico Enrico Letta.

Non si sa se queste siano solo insinuanti voci ma resta il fatto che la signora Fratoianni farebbe bene a rinunciare a qualsiasi ipotesi di candidatura non tanto per il ruolo che ricopre, ma proprio per la storia dell’accordo nella trattativa.

Magari, glielo auguriamo, è tutto falso e lei non è entrata come merce di scambio ma come diceva il divo Giulio Andreotti a pensar male si fa peccato ma si è quasi sempre nel giusto. A parte questo la reazione della signora Fratoianni non è stata delle migliori perché ha cominciato subito a strillare ad un inesistente “sessismo” con cui i giornali di destra l’avrebbero attaccata.

Ma signora Fratoianni che c’entra il sessismo? Quello è l’ultimo rifugio dei deboli e di chi cerca facile scorciatoie e purtroppo abbiamo visto che nessuno ne è immune, le donne come gli uomini. Dimostri, se ne è capace, che lei non è merce di scambio nell’accordo elettorale che suo marito ha siglato qualche giorno fa e poi, se lo ritiene opportuno, si candidi.

Ma non sembra comunque una buona mossa, appartenendo ad un partito politico che fa dell’uguaglianza di tutti i cittadini –quindi anche di lei-il suo principio portante. E si ricordi che non solo Cesare ma anche (e soprattutto) sua moglie deve essere immacolata.

Visto poi anche l’ironia che sta sorgendo sui social le consigliamo di accontentarsi di stare vicino al suo uomo che almeno un bel posto remuneratissimo ce l’ha, senza tentare di fare il bis, siamo sicuri che i poveri e gli ultimi del mondo di cui voi vi prendete così amorevolmente cura non capirebbero e magari perdereste pure il seggio maritale e poi vi toccherebbe lavorare veramente, non come adesso che avete intrapreso la facile strada della politica.

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