Calderone: "La mia famiglia ha vissuto l'esodo istriano, ecco perché non bisogna dimenticare"

Su Affari la riflessione della ministra sul doloroso esodo giuliano-dalmata, la tragedia che ha segnato la vita di migliaia di italiani costretti ad abbandonare le loro terre natali

di Redazione
Marina Calderone
Politica

Calderone: "La mia famiglia ha vissuto l'esodo istriano, ecco perché non bisogna dimenticare". La riflessione della ministra 

"La mia famiglia ha vissuto l'esodo istriano ed è un dolore che sento nel profondo, non solo come politico, ma come persona", ha dichiarato la ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone.

In  occasione delle celebrazioni del "Giorno del Ricordo", è partito da Trieste lo scorso 10 febbraio il "Treno del Ricordo", un'iniziativa simbolica che ripercorre il doloroso esodo giuliano-dalmata, la tragedia che ha segnato la vita di migliaia di italiani costretti ad abbandonare le loro terre natali. Tra i partecipanti di quest’anno ci sarà anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che condivide un legame personale e profondo con la tragedia dell’esodo.

Quest’anno, il "Treno del Ricordo" ha accolto circa 20mila visitatori, tra cui 3mila giovani studenti, ai quali sono stati offerti strumenti per comprendere il peso storico e umano di un evento che non deve essere dimenticato. La mostra multimediale allestita a bordo del treno, arricchita da installazioni evocative, si è rivelata un'opportunità unica per sensibilizzare le nuove generazioni e mantenere vivo il ricordo.

La memoria personale di Calderone: un legame intimo con la tragedia

La scelta di Marina Calderone di essere presente alla tappa finale del treno, prevista per il 24 febbraio a Sassari, non è casuale. Il Ministro ha infatti una connessione profonda con l'esodo giuliano-dalmata: «La mia famiglia ha vissuto l'esodo istriano – racconta Calderone – ed è un dolore che sento nel profondo, non solo come politico, ma come persona. Sono consapevole di quanto sia importante non dimenticare questa tragedia e far sì che venga trasmessa alle generazioni future». Ha dichiarato il Ministro in una lunga intervista ad Annamaria Gravino su Il Secolo d'Italia.

Una storia di famiglia che dall'Istria è arrivata in Sardegna senza interrompere la memoria di quella tragedia: "Sarò a Sassari, alla tappa finale del treno del ricordo, perchè il dramma dell'esodo giuliano-dalmata per me è una storia di famiglia. Sono nata a Bonorva, in provincia di Sassari, proprio perché mio nonno, veneto, dopo esser stato costretto ad andare via da Arsia, per lavoro giunge in Sardegna. Porto la mia piccola testimonianza all'interno della grande storia del nostro paese" ha aggiunto Calderone.

L'esodo istriano ha segnato il destino di centinaia di migliaia di italiani che, tra il 1943 e il 1954, furono costretti a fuggire dalle loro case, abbandonando le terre a loro care in Istria, Fiume e Dalmazia, per sfuggire alla violenza e alla persecuzione. Il dolore, la perdita e la frustrazione di un popolo intero sono testimonianze di una tragedia che, purtroppo, per troppo tempo è stata dimenticata o ignorata.

Perché non bisogna dimenticare

«Oggi più che mai – sottolinea Calderone – è fondamentale mantenere viva la memoria di questi eventi. L'esodo non è solo una questione di storia, ma di identità e di giustizia». Il "Giorno del Ricordo", che ricorre ogni anno il 10 febbraio, rappresenta non solo una celebrazione della memoria, ma anche un richiamo a tutelare e riconoscere i diritti delle persone che hanno vissuto questa tragedia.

Il "Treno del Ricordo", che attraversa sette città italiane, si propone di mantenere viva la memoria storica di queste terre e delle persone che le hanno abbandonate. Non è solo un viaggio fisico, ma anche un percorso ideale che collega passato e presente, un modo per sensibilizzare tutti, e in particolare le nuove generazioni, sull'importanza di non dimenticare.

Un messaggio di speranza e impegno

La partecipazione di Calderone a questo evento rappresenta anche un impegno concreto da parte delle istituzioni nel riconoscere e valorizzare la memoria storica del popolo giuliano-dalmata. Per il Ministro, è importante che le storie degli esuli vengano raccontate, affinché vengano trasmesse ai giovani non solo per evitare che la storia si ripeta, ma anche per far sì che questa parte di storia non venga mai più relegata all’oblio.

Il "Treno del Ricordo", dunque, non è solo un viaggio nel tempo, ma un viaggio nella consapevolezza e nel riconoscimento di una tragedia che ha segnato la vita di molti italiani. Come sottolinea Calderone: «Solo ricordando il passato, possiamo costruire un futuro più giusto e consapevole».

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