Campo largo addio, Schlein-Conte "coppia" in crisi. Bonaccini alza la voce: "Ora basta veti su Renzi"

Prima gli sforzi per l'unione, poi le distanze su tutto

di redazione politica
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Politica

Campo largo, lo sgambetto di Conte sulle nomine Rai riapre la porta a Renzi col Pd

La rottura tra Schlein e Conte è sempre più evidente e di conseguenza anche il campo largo diventa ogni giorno più difficile da realizzare. L'ultimo scontro, e forse uno dei più accesi, è andato in scena ieri sulle nomine della Rai. La segretaria dei dem non ha nascosto la sua delusione per la scelta del M5s di votare per i consiglieri: "Fino a ieri sera - ha detto la segretaria del Pd - tutti eravamo d'accordo su questa linea di non partecipare al voto. Poi qualcuno ha cambiato idea". Il chiaro riferimento è a Giuseppe Conte, che ha deciso di votare e ha convinto a seguirlo su questa linea anche Sinistra italiana e Verdi. Ancora più duro nei confronti di Conte e di Avs è stato il presidente del Pd Stefano Bonaccini: "Sulla Rai, i 5 Stelle e Avs hanno tolto forza a questa battaglia".

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"Partire dalle poltrone è sbagliato: è il controllo politico sulla Rai che proprio non va bene. Lo stesso governo - prosegue Bonaccini a Il Giornale - riconosce che andrebbe cambiato modello, ma intanto preferisce occupare posti. Il Pd vuole una riforma che finalmente tenga la politica fuori dalla più grande azienda culturale del Paese e salvaguardi informazione e servizio pubblico: la Rai non è il megafono di chi governa". Bonaccini poi allarga il discorso al campo largo e all'ingresso nella coalizione anche di Renzi, il leader di Italia viva. "Serve un nuovo centrosinistra, plurale e alternativo alla destra, con una proposta per il paese e che sappia parlare a tutti, inclusi i delusi del centrodestra. Ogni iniziativa che lo allarga è benvenuta: la stagione dei veti e dei personalismi va archiviata e le convergenze vanno costruite sulle proposte".