Capogruppo Senato, M5S diviso a metà. Giallo scheda contestata. Ansia nel Pd
Ennesima frattura nel Movimento 5 Stelle, Partito Democratico sempre più preoccupato
M5S: 36 VOTI CASTELLONE E 36 LICHERI, PRIMO VOTO CAPOGRUPPO SENATO FINISCE PARI - Finisce pari, con 36 voti per Mariolina Castellone e 36 per il capogruppo uscente Ettore Licheri la prima votazione per il rinnovo del direttivo 5 Stelle a Palazzo Madama. Secondo quanto apprende l'Adnkronos ci sarebbe una scheda contestata, assegnata a Licheri nel computo finale.
Fatto sta che la spaccatura nel M5S preoccupail Partito Democratico. Quanto accaduto oggi a Palazzo Madama agita il Nazareno, tanto che Enrico Letta e i suoi fedelissimi si stanno chiedendo in queste ore quanto si possano fidare dei pentastellati e soprattutto quanto Giuseppe Conte controlli il suo partito.
M5S: SORPRESA CASTELLONE A VOTO CAPOGRUPPO SENATO, IL GIALLO DELLA SCHEDA 'CONTESTATA'
"E' chiaramente un voto per Licheri!", "No, la scheda va annullata, c'è più di una croce sopra!". Alla fine del primo 'round' dell'elezione del nuovo capogruppo 5 Stelle al Senato spunta anche un piccolo giallo. La sfida tra il presidente uscente Ettore Licheri e l'outsider Mariolina Castellone finisce pari, 36 a 36. Ma diversi senatori, secondo quanto apprende l'Adnkronos, avrebbero sollevato dubbi su una scheda, assegnata poi a Licheri: "Erano stati contrassegnati con una croce tutti i membri della squadra di Licheri, mentre occorreva effettuare un solo contrassegno", spiega una fonte pentastellata a Palazzo Madama, che sottolinea: "Una scheda di questo tipo potrebbe risultare decisiva nella votazione finale, visto che la partita si gioca sul filo di lana". Per alcuni, l'esito del voto di questa sera - a cui molti guardavano con attenzione anche in vista delle future dinamiche interne - restituisce la fotografia di un gruppo spaccato; per altri, invece, è stato solo un normale esercizio democratico, una sana competizione tra due candidati che hanno dichiarato a più riprese di sposare in pieno il progetto di Giuseppe Conte. Ora è in corso un dibattito per stabilire la data della prossima votazione e non è escluso che possa slittare alla prossima settimana: in quell'occasione sarà ancora necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto per eleggere il capogruppo. In caso di terzo scrutinio basterà la maggioranza assoluta dei votanti.