Direttiva green? Italia in bancarotta: servono almeno 20mila euro a famiglia

I dem esultano per l’ulteriore salasso che si sta per abbattere sugli italiani. Carla Calenda contro Chiara Braga (Pd): “Direttiva case green sbagliata”

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Direttiva green, il Pd esulta, ma per gli italiani non ci sarà niente da festeggiare

Carlo Calenda questa volta centra il punto e risponde per le rime a Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera: "No guarda Chiara. Anche noi abbiamo votato contro. È una direttiva sbagliata". Così Carlo Calenda risponde sui social a Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, sulla direttiva Ue sulle case green.

E poi ancora: "E a meno di non spiegare dove troviamo i 600 miliardi per attuarla è anche una presa in giro. Attenti, abbiamo la sanità, la scuola e i salari a pezzi, mettersi a giocare con altri superbonus rischia di portare la sinistra italiana a perdere definitivamente la rappresentanza di chi non ce la fa. La transizione verde è una cosa seria e complessa che non si fa con gli slogan e i provvedimenti ideologici".

La pasionaria verde del Pd aveva ieri a sua volta postato giuliva pensando di trovare consenso: “La destra in Europa vota contro la direttiva case green che serve a combattere la crisi climatica e sviluppare una filiera edilizia di qualità. Da Meloni & co. una sola certezza ormai: sempre a braccetto con l’Ungheria di Orban e sempre contro gli interessi dell’Italia”.

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Ma non solo. Esattamente un mese fa così aveva così commentato il micidiale provvedimento Europeo: “Anche stavolta dalla parte sbagliata. Oggi i partiti della destra al Parlamento europeo hanno votato contro la direttiva per le case green. Che non è un’impuntatura ambientalista, ma l’unica risposta per contribuire in modo serio alla riduzione di emissioni inquinanti, garantire risparmio energetico e abbassare notevolmente le spese per le famiglie. E la miopia di certe forze non consente loro di vedere gli sforzi fatti per giungere ad un accordo conclusivo in cui molti dei vincoli della proposta iniziale sono stati rivisti e ammorbiditi. Scegliere di ignorare la crisi climatica o addirittura frenare le misure che permettono di fronteggiarla è indice di scarsa lungimiranza e sconsiderato egoismo nei confronti delle prossime generazioni ma anche dei più fragili del nostro tempo che sempre più a fatica potranno affrontare le emergenze scatenate dal clima. L’europeismo di facciata e a favore di telecamere non aiuta certo a salvare la terra, né cittadini e imprese ad avere più risorse e strumenti per proteggersi dalla crisi climatica”.

Ed in effetti i commenti sono stati tutti ostili alla Braga. Ne riportiamo solo alcuni indicativi: F.T.: “Queste sono le iniziative che fanno venir voglia alla gente di votare a destra” G.B.: “Dove troviamo i 600 miliardi? Mi sembra un discorso poco lungimirante”. A.C.: “Il continente europeo è il continente che inquina meno ma è quello che ha messo in piedi più azioni correttive per il climate change, vi basti questo per capire che pensare al green quando hai MOLTI alti problemi da risolvere è una scelta di responsabilità. La sinistra continua a guardare il dito e mai la luna nelle cose e infatti non governerà per i prossimi vent’anni”. L.M.: “Dalla parte sbagliata ci stai tu. Chi paga?”. Ed in effetti la gente è preoccupata, anzi terrorizzata per le stime dei costi.

ll presidente dell’Aspesi (Associazione nazionale tra le società di promozione e sviluppo immobiliare), Federico Filippo Oriana, stima una svalutazione delle case pari al 30- 40 % con un esborso in Italia da 20.000 a 55.000 euro per abitazione. 

L’obiettivo, come detto, è quello di raggiungere le emissioni zero per il 2050 (pura follia) ma già dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere ad emissioni zero, regola che vale per il 2028 con gli edifici pubblici e ciò significherà, anche in questo caso, nuovi costi che solo L’Ue al mondo, unilateralmente, si sta accollando mentre i Cambiamenti climatici sono un problema mondiale ma i grandi inquinatori gli Usa, Cina, India, Russia si guardano bene da assumere misure di questo tipo. Questo è un modo tafazziano per percuotersi i gioielli di famiglia.

Chi paga il conto? Si pensa veramente che la gente sia disposta a pagare queste cifre (quando mai avessero questi soldi a disposizione in tempi di crisi come gli attuali)? Eppure la capogruppo Pd Braga si fa verde con i…fondelli degli altri. Atteggiamenti radical – chic da ricconi che non si devono confrontare giornalmente con la spesa al mercato, irrorati come sono di lautissimi stipendi parlamentari. La sindrome da ztl imperversa e raddoppia, anzi triplica.

Salvini e il centro-destra hanno definito la direttiva Ue “pura follia” ma c’è qualcuno che brinda al Nazareno sulle spalle della gente. Intanto a loro che gli frega? Stanno negli attici dei centri storici a fare feste a caviale e salmone.

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