Casini riunisce i big della politica. E dietro le quinte c'è il Quirinale

Salvini, Tajani, Meloni, Letta, Conte e Renzi insieme. Inside

Di Alberto Maggi
Politica
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Tutti uniti per Pierferdinando Casini presidente della Repubblica. L'ex presidente della Camera li ha riuniti proprio tutti intorno al tavolo apparecchiato come presidente del gruppo italiano dell'Unione parlamentare, l'organismo bicamerale che aderisce all'Organizzazione mondiale dei parlamenti. Il tema, ufficialmente, è  "11 settembre, 20 anni dopo", ovvero un dibattito sugli attentati al cuore dell'America che nel 2001 cambiarono il mondo. Di fatto, Casini è riuscito a mettere insieme tutte le forze politiche. Presenti in sala al Senato fisicamente Matteo Salvini, segretario della Lega, e Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Giorgia Meloni ed Enrico Letta intervengono invece via internet e da remoto, a causa di impegni per la campagna elettorale delle Amministrative.

D'altronde, spiegano fonti parlamentari, sarebbe stato eccessivo e troppo  esplicito uscire sui media con una foto di gruppo con tutti i leader politici di destra e di sinistra insieme. Meglio così, le cose si fanno ma senza dare troppo nell'occhio. E infatti gli interventi di tutti i principale attori della politica italiana sono ovviamente sull'Afghanistan e sul ritorno dei talebani al potere, sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo e su come l'Europa deve fronteggiare il rinnovato rischio terrorismo. Ma a nessuno sfugge, nemmeno ai partecipanti alla kermesse, che sullo sfondo la candidatura di Casini al Quirinale c'è tutta. E, sottolineano fonti della maggioranza di diversi partiti, riuscire a mettere insieme i leader di tutti partiti (anche se molti da remoto) è un chiaro messaggio verso la costruzione della maggioranza di larghe intese necessaria per arrivare sul Colle più alto di Roma.

E' ormai chiaro che difficilmente Sergio Mattarella accetterà il bis e, come noto, Mario Draghi preferisce restare a Palazzo Chigi per completare il suo lavoro fino al 2023 (per poi puntare alla poltrona di presidente della Commissione europea attualmente occupata da Ursula von der Leyen). Ecco quindi che quella di Casini al Quirinale appare l'ipotesi sempre più probabile, specialmente dopo l'appuntamento di oggi sull'attentato agli Usa nel 2001. L'ex presidente della Camera è un cattolico, in passato di Centrodestra poi eletto con i voti del Pd e ha anche appoggiato il governo Conte II. Non solo, sono mesi che Casini non parla di politica interna (per non scontentare nessuno evidentemente), ma solo di eventi internazionali, come appunto la svolta in Afghanistan. Insomma, oggi al Senato è andato in scena il possibile, probabile, aperitivo dell'accordo bipartisan per il nuovo Capo dello Stato.