Caso Almasri, il governo chiede una proroga per l'informativa alla Cpi
Il Tribunale ha 90 giorni di tempo - scadranno a fine aprile, ma è possibile chiedere una proroga - per svolgere le indagini
Njeem Osama Almasri
Caso Almasri, il governo chiede una proroga per l'informativa alla Cpi
Il governo, a quanto apprende l'ANSA, ha chiesto una proroga per l'invio delle informazioni sollecitate dalla Corte penale internazionale sul caso Almasri. Il termine scadeva oggi.
La richiesta dell'esecutivo è legata all'attesa degli esiti del lavoro del Tribunale dei ministri che ha aperto un fascicolo d'indagine sulla premier Giorgia Meloni, l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, i ministri della Giustizia, Carlo Nordio, e dell'Interno, Matteo Piantedosi dopo un esposto dell'avvocato Luigi Li Gotti che aveva chiesto accertamenti per i presunti reati di favoreggiamento e peculato.
La Camera preliminare, l'organo giudiziario della Cpi, ha avviato una procedura di accertamento formale nei confronti dell'Italia per una condotta ritenuta "inadempiente" in merito alla mancata consegna del generale libico accusato di crimini contro l'umanità.
L'organismo ha quindi invitato il governo a fornire informazioni sul perché non ha adempiuto alla richiesta della Corte ed a "presentare osservazioni in merito alla sua mancata perquisizione e al sequestro di materiali" in suo possesso. Il 17 marzo era la scadenza indicata dall'organismo per l'invio della documentazione. Ora la richiesta del governo di avere più tempo. Nel frattempo dovrebbe definirsi l'esito dell'indagine del Tribunale dei ministri.
I magistrati si sono mossi acquisendo documentazione sia al ministero della Giustizia che a quello dell'Interno, con l'obiettivo di ricostruire quanto accaduto dall'arresto di Almasri - avvenuto a Torino il 19 gennaio - alla scarcerazione ed al rimpatrio, due giorni, dopo su un aereo dei servizi.
Il Tribunale ha 90 giorni di tempo - scadranno a fine aprile, ma è possibile chiedere una proroga - per svolgere le indagini, che potrebbero concludersi con un'archiviazione oppure con l'invio del fascicolo in procura per chiedere al Parlamento l'autorizzazione a procedere nei confronti degli indagati.