Caso Pozzolo e sparo di Capodanno: il deputato di FdI è l'unico indagato

La procura di Biella ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del deputato, riguardo lo sparo di Capodanno

di Redazione
Emanuele Pozzolo Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana
Politica

Caso Pozzolo, chiuse le indagini: confermata l’ipotesi dell’accusa

La procura di Biella ha notificato oggi un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo, nell'ambito della vicenda dello sparo nella notte di Capodanno. Lo fa sapere una nota della procuratrice capo di Biella Teresa Angela Camelio. "Le indagini preliminari hanno avuto ad oggetto sia l’assunzione a sommarie informazioni di tutte le persone presenti la notte del 31 dicembre 2023 nei locali della pro loco di Rosazza, sia rilievi e accertamenti di carattere tecnico eseguiti nei locali ove si sono svolti i fatti e sull’arma in sequestro detenuta da Pozzolo", sottolinea. "Sin dall’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali da parte della procura della Repubblica di Biella e dalla stazione dei carabinieri di Andorno Micca, emergeva la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati (lesioni personali colpose, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose) a Pozzolo, con relativa iscrizione dello stesso nel registro degli indagati", precisa.

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La procura osserva che "i rilievi eseguiti dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Biella su Pozzolo (il cosiddetto stub) e nei locali della pro loco di Rosazza, ed i successivi accertamenti tecnici eseguiti (in contraddittorio con la difesa) dal laboratorio Ris di Parma (stub, accertamenti dattiloscopici e biologici sull’arma in sequestro), hanno confermato l’ipotesi iniziale e hanno escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone".

La consulenza tecnica balistica, conferita nel pieno contraddittorio tra le parti ed eseguita con la costante presenza della difesa e dei rispettivi consulenti, secondo la procura, "ha accertato la piena sovrapponibilità del narrato delle persone informate sui fatti e, in particolare, quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente da Pozzolo al momento dei fatti". Nel corso delle indagini preliminari è emerso anche, sottolinea la procura, "che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione".

Si è quindi proceduto "all’iscrizione della persona sottoposta ad indagini anche per la fattispecie di porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico - continua - È emerso altresì, da ultimo, che anche il munizionamento detenuto da Pozzolo al momento dello sparo non poteva essere portato in luogo pubblico e/o aperto al pubblico poiché 'espansivo' e, pertanto, rientrante nel cosiddetto munizionamento da guerra". Ritenute le indagini concluse, la procura ha notificato "l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della persona sottoposta ad indagini in relazione ai reati: lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose".

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