"Centro-destra sempre più oscurantista sui diritti gay. E su Elly Schlein..."
Intervista a Vladimir Luxuria: "Elly Schlein? Il mio look lo cura mia sorella, ma non vedo scandali"
Luxuria: "Il centro-destra sempre meno attento ai gay"
“I diritti dei gay non sono di sinistra. Ma con Fratelli d’Italia e Lega l’inclusione verso gli omosessuali si è arrestata”. Vladimir Luxuria, oggi opinionista in tv ma fino al 2008 parlamentare nelle liste della sinistra, e prima ancora fondatrice e promotrice del Pride di Roma, racconta ad Affaritaliani.it come vede l’Italia oggi. Lei che, da attivista, ha levato un velo d’ipocrisia sull’omosessualità ma che, da donna di sinistra, non ha mai risparmiato critiche al Pd e ai riformisti. Al secolo Vladimiro Guadagno, oggi Luxuria rimane una voce molto ascoltata “nonostante siano passati 15 anni dalla conclusione della mia avventura politica”.
Luxuria, che cosa pensa dell’armocromista di Elly Schlein?
Io ho mia sorella che si occupa del mio look, è molto brava nel trovare l’abbinamento, gli orecchini: anche l’occhio vuole la sua parte. C’è un linguaggio della politica che si compone di tante cose: una di queste è la capacità di curare la propria immagine. Rido nel pensare alle polemiche sul cachemire di Bertinotti, il “chiodo” di Renzi da Amici. Si perde del gran tempo a commentare il look.
Qualcuno dice che non è “de sinistra” spendere 300 euro all’ora per un armocromista. Lei che ne pensa?
Che se non sono soldi pubblici ognuno è libero di fare ciò che crede e vuole.
Su Elly Schlein si è detto e scritto molto anche per il suo orientamento sessuale: è giusto che sia parte del dibattito?
Di ogni esponente politico sappiamo se è sposato, quante volte, quanti figli ha. È giusto dire l’orientamento sessuale, ma il problema è di chi ascolta: dovrebbe essere un’informazione come quella relativa alla preferenza tra mare o montagna, tra Juve e Toro.
Giusto chiedere il coming out, specie dei personaggi più in vista?
La stragrande maggioranza degli omosessuali non si dichiara. Io stessa conosco tantissime persone che non lo fanno, ma non li condanno. Ho organizzato il primo Pride, ci ho lavorato tanto, ho scelto di pormi in un determinato modo. Ma quelli che non sopporto sono i finti perbenisti, quelli che di giorno si scagliano contro gli omosessuali e di notte li trovi nei parchi intenti a sollazzarsi con persone dello stesso sesso.
I diritti dei gay sono di sinistra?
Che palle! È una cosa tutta italiana pensare che siano di una sola parte politica. Io tifo affinché le rivendicazioni Lgbt vengano portate avanti anche da persone di destra, come avviene in altre nazioni.
Fu Storace però che alla domanda “dica qualcosa di destra” ribatté esclamando “ah frocio”…
Quella però era una battuta. Infelice, ma era una battuta. Diciamo però che quando il centro-destra era a trazione Forza Italia c’era grande apertura verso questo tipo di temi. Oggi invece che prevalgono Lega e Fratelli d’Italia noto che si retrocede nei confronti delle nostre istanze. C’erano anche associazioni gay nel centro-destra, mentre oggi mi sembra che la loro voce sia sempre più flebile. Dopo la bocciatura della Legge Zan ci era stato assicurato che sarebbe stato proposto qualcosa di alternativo. Ma mi pare che non sia successo nulla. Noi chiediamo che la Legge Mancino, che prevede aggravanti per atti di violenza compiuti verso le minoranze, sia esteso anche ai gay.
Favorevole all’utero in affitto?
Più che contraria! È uno sfruttamento della donna, un sopruso della borghesia sul proletariato. Diverso invece è il caso della gestazione per altri: in quel caso è la differenza che passa tra il traffico illecito di organi e la donazione. Solo che non è consentita in Italia, ma che male c’è se qualcuno vuole regalare la possibilità di diventare genitori?
E le adozioni?
Dovrebbero renderle possibili per single o omosessuali. La domanda a cui si deve rispondere è: due gay possono essere buoni genitori? Al momento il centro-destra e parte del centro-sinistra risponde di no. Invece così si creerebbe una nuova rete parentale, i genitori di persone gay potrebbero diventare nonni, i fratelli zii e via dicendo.
Che cosa risponde a chi dice che le famiglie arcobaleno generano figli gay?
Che il fatto stesso che esistono gli omosessuali dimostra che è una gran sciocchezza. Quando è nata mia nipote non ho detto “vorrei che fosse lesbica o trans”.
Non vuole tornare in politica?
Mai dire mai. Sono uscita nel 2008 ma ancora oggi mi intervistano su questi temi, significa che una traccia l’ho lasciata.
Lei è stata tra i promotori del Pride di Roma: non pensa che oggi si sia trasformata in una manifestazione più debole?
Nel 1994 ci furono polemiche surreali, eravamo trattati come una setta satanica. Oggi, dopo quasi 30 anni, è cambiato anche il linguaggio. Un tempo era trasgressivo perché dovevamo farci sentire, oggi partecipano famiglie, eterosessuali. Ma va protetto l’aspetto colorato: non siamo una marcia funebre o, peggio ancora, una di camicie nere. Quando abbiamo iniziato c’era un solo Pride, oggi quasi 50, naturale che venga un po’ meno la trasgressione, ma non il manifesto politico.