Centrodestra dopo la batosta. Draghi al Quirinale e voto nel 2022. Inside

Centrodestra, che cosa cambia dopo la batosta alle Amministrative. Dalle prossime Comunali stop ai candidati civici

Di Alberto Maggi
Silvio Berlusconi - Giorgia Meloni - Matteo Salvini (Lapresse)
Politica
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La batosta per il Centrodestra è arrivata. Con le vittoria di Roberto Gualtieri a Roma e Stefano Lo Russo a Torino il Pd e in generale il Centrosinistra, non sempre alleato al Movimento 5 Stelle, ha vinto nettamente le elezioni amministrative: 5 a 1 con il Centrodestra che si consola con una vittoria risicata a Trieste. La debacle era attesa, ma fa male. Soprattutto perché l'elevata astensione dimostra come una buona fetta del popolo conservatore o moderato sia rimasto a casa disertando i seggi.

Che fare a questo punto? In casa Lega e Fratelli d'Italia è già partito il dibattito su quale lezione imparare da questa tornata elettorale. La prima, assicurano fonti qualificate, è quella di dire basta ai candidati civici. "Non funzionano, non li conosce nessuno e non scaldano la nostra base". L'errore più eclatante è stato quello di Luca Bernardo a Milano, che ha consentito al Pd e a Beppe Sala di stravincere umiliando il Centrodestra proprio nella città di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Quindi già dalle prossime elezioni comunali, previste nel 2022, verranno indicati candidati politici, ovviamente tenendo ben presente i rapporti di forza tra le varie anime della coalizione.

Politicamente, il segnale che arriva dagli elettori è che il Centrodestra diviso, un pezzo al governo e un pezzo all'opposizione, non funziona. "La gente non capisce e non siamo credibili", spiegano tanto da FdI quanto dalla Lega. E quindi? L'obiettivo è quello di cercare di correre alle elezioni politiche senza aspettare il 2023 (scadenza naturale della legislatura). Anche perché il Pd, vero partito di riferimento del governo Draghi, rischia di capitalizzare tra un anno e mezzo tutti i benefici della ripresa economica. Lega e Fratelli d'Italia, spiegano fonti parlamentari, cercheranno di spingere sull'ex Cavaliere e sulla parte di Forza Italia più vicina agli alleati per candidare in maniera unitaria Mario Draghi al Quirinale all'inizio del prossimo anno.

Eleggere il premier Capo dello Stato, infatti, dovrebbe portare, salvo improbabili colpi di scena, alle elezioni già ad aprile-maggio e soprattutto con questa legge elettorale, bloccando così i tentativi di ritorno al proporzionale. Il Centrodestra punta sulla sponda di una fetta dei Dem, quella di Goffredo Bettini che continua a dire di stare pronti alle elezioni politiche nel 2022. Dopo l'esito di queste Amministrative, FdI e Carroccio non hanno dubbi: se si arriva al 2023, il Centrosinistra a guida Pd rischia davvero di vincere le elezioni. Meglio correre al voto mandando Draghi al Colle.