Centrodestra, il nodo è il terzo mandato di Zaia. Sardegna, l'intesa è vicina

La trattativa s’incaglia sul "tris" per i governatori e salta il decreto sull’Election day

di redazione politica
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Vertice centrodestra, l'ago della bilancia è Zaia. Meloni-Salvini-Tajani e il nodo "terzo mandato"

Il vertice serale dei leader di centrodestra non ha sciolto tutti i dubbi. Meloni, Salvini e Tajani continuano a confrontarsi per le candidature e le "regole d'ingaggio". Se per la Sardegna e la Basilicata l'intesa sembra essere vicina, resta però il nodo del terzo mandato per i governatori, quella norma fortemente voluta da Salvini, la cosiddetta "salva-Zaia". La riunione fiume di ieri sera - si legge su Repubblica - avrebbe dovuto essere risolutiva. Invece a sera, quando il segretario di FI sgusciava via da Palazzo Chigi, mentre l’alleato leghista si tratteneva ancora per un’ora, cancellando l’ospitata al Tg2, sul tavolo l'accordo ancora non c'era. Il capo del Carroccio ha giocato la sua carta: chiedendo a Meloni di avallare il terzo mandato per i governatori. Tradotto: un disco verde per Luca Zaia in Veneto, dove si vota nel 2025. Ma la premier, come avevano anticipato i suoi colonnelli, ha fatto muro.

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Risultato: è saltato il decreto sull’Election day, che avrebbe dovuto accorpare le Europee del 9 giugno col voto in Piemonte, Basilicata e Umbria. Nel pacchetto infatti - prosegue Repubblica - era inserito il terzo mandato per i sindaci, ma solo dei piccoli comuni, sotto ai 15mila abitanti. Su questo, anche FdI era d’accordo. Ma quando la Lega ha provato ad alzare il tetto dei residenti, il decreto si è arenato. Uno stop deciso direttamente da Meloni. Cercasi quadra. I tre leader potrebbero rivedersi oggi. Dentro FdI sperano che Forza Italia ceda sulla Basilicata, avvicendando il governatore uscente, l’azzurro Vito Bardi, con un civico. E che la Lega a quel punto, senza intestardirsi sul terzo mandato, ingoi il boccone amaro in Sardegna, ritirando Solinas in favore di Truzzu. Toccherebbe a Salvini, però, ricollocarlo.