Cernobbio, passerella per Lega-FI: assente il cerchio magico della Meloni

Alla kermesse di Cernobbio ci sono tutti: Salvini, Tajani, Piantedosi, Urso... Ma manca qualcuno: il cerchio magico della premier

Matteo Piantedosi, Matteo Salvini, Adolfo Urso,  Antonio Tajani, Maria Elvira Calderone
Politica

Cernobbio, da Mantovano a Leo: il cerchio magico della premier non si fa vivo


 

Ci sono tutti, ma proprio tutti, da Salvini a Tajani, da Piantedosi a Urso, da Calderone a Pichetto Fratin. Eppure a ben guardare alla kermesse di Cernobbio manca qualcosa, o meglio qualcuno. Non solo, come hanno osservato in tanti, Giorgia Meloni, accorsa ai box del Gran Premio di Monza snobbando la vicina kermesse organizzata da Ambrosetti. A farsi notare è l'assenza di tutto il cerchio magico della premier. Non c'è il potente sottosegretario Alfredo Mantovano. Non c'è il fidato consigliere Giovanbattista Fazzolari. Manca dal dibattito anche il  ministro e cognato Lollobrigida. Non sono intervenuti nemmeno gli altri membri del governo più vicini. Ne' il viceministro dell'Economia Leo, ne' il suo omologo ai trasporti Bignami. Nemmeno il sottosegretario Butti o il responsabile dell'organizzazione del partito Donzelli. Insomma, il cerchio magico meloniano a Cernobbio non si è visto ed è stato attento a non dare alcun segnale di apertura. Indice di una aperta ostilità del gruppo dirigente che conta o perlomeno di un'allergia a certi salotti ritenuti ormai ininfluenti. O ancora, come qualcuno ha ipotizzato, di un timore di ricevere critiche dopo l'intervento sugli extra-profitti delle banche. Fatto sta che il festival si tramuta in una passerella per la Lega e il suo capitano Salvini e per una Forza Italia in cerca di visibilità con il presidente Tajani ubiquo di fronte alla telecamere.

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