A Ma’ che te serve? Ecco perchè Mario Monti ha fatto outing sulla Meloni
Mario Monti ha rifatto capolino nella politica italiana facendo complimenti inaspettati alla premier Meloni. Dietro forse lo zampino di von der Leyen e Biden
"Meloni inattesamente brava", l'endorsement ha tutto il sapore di una mela avvelenata in chiave internazionale. Analisi
Mario Monti, dopo la solita sfilza di editoriali sul Corriere della Sera, ha rifatto capolino nella politica italiana. “Meloni apprezzata in Italia e all’estero perché brava”, ha dichiarato riferendosi alla Meloni in un intervento pubblico dall’eloquente titolo «L’Europa s’è destra? Come i sovranismi stanno spazzando via la democrazia in Europa». Esordisce così l’ex Presidente del Consiglio pagato da Giorgio Napolitano con il senatoriato a vita.
E poi ancora: «Meloni è secondo me visibilmente brava, inattesamente brava...Siccome sono state fatte nel 2022 delle promesse elettorali, che anche da Meloni promettevano più disinvoltura sui conti pubblici, se il presidente del Consiglio capisce che su certi temi non si può scherzare, delude la sua base elettorale su quel tema, e su altri deve infierire un po’ di più. Gli uomini e le donne dell’economia possono pensare che le questioni finanziarie siano le più importanti, quelli interessati da quelle civili si trovano molto più in difficoltà».
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E poi il finale appena un po’ critico e vagamente minaccioso per dare l’impressione che non sia una slinguazzata totale: «I patrioti non erano nazionalisti che si battevano per i singoli pezzi della futura Italia ma erano persone che si battevano fino alla morte per un’Italia che ancora non c’era». Quando c’era il divo Giulio Andreotti era di moda un significativo modo di dire: “A Fra’ che te serve?” che l’imprenditore Gaetano Caltagirone gli riservava al telefono. E così potrebbe rispondere ora la Meloni: “A Ma’ che te serve?”.
Ma le consigliamo di non farlo perché Mario Monti rappresenta l’esatto contrario di quello che vogliono gli elettori che l’hanno votata quasi un anno fa. Imbarcarlo sarebbe pericolosissimo per la premier. Monti rappresenta il potere delle Banche, lo status quo, la “Deep Europa” e tutto quello che la Meloni combatteva apertamente fino a poco tempo fa. Ora c’è da capire se Mario monti ce “l’hanno mandato” da Bruxelles o ci sia venuto da solo, ma certamente rappresenta un problema per il Primo Ministro.
Se si è trattato di una iniziativa personale dell’ex banchiere europeo per avere “qualcosa” il discorso sarebbe relegato nelle ambizioni -speriamo sbagliate- di Monti, ma se invece ce “l’hanno mandato” e dietro c’è Ursula von der Leyen o Joe Biden le cose si complicano assai. Perché in questo caso si tratterebbe di una sorta di “avvertimento” della UE nei confronti dell’Italia e della premier.
“Attenta che l’economia è una cosa importante e ti conviene non scherzarci”. Forse è un messaggio a nuora (Meloni) perché suocera (Salvini) intenda. Forse a Bruxelles sono preoccupati per la deriva a destra della Lega per occupare lo spazio lasciato dalla Meloni spostatasi al centro. Forse a Washington sono preoccupati per lo stesso motivo con le elezioni americane e la conferma della candidatura di Donald Trump, sovranista ed amico di Salvini e della stessa Meloni.
Forse si tratta “solo” di PNRR e del Mes che il Primo Ministro sta usando come arma di trattativa non gradita. Sta di fatto che questo inaspettato endorsement procura grattacapi alla chioma bionda del Primo Ministro mostaccianense e Giorgia Meloni deve fare molta attenzione a quella che ha tutto l’aspetto di una mela avvelenata.